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Mascotto, successo a Montreal Il suo «Mia» è il miglior corto

Maurizio Lombardi, Matteo-Mascotto e Tecla Insolia
Maurizio Lombardi, Matteo-Mascotto e Tecla Insolia
Maurizio Lombardi, Matteo-Mascotto e Tecla Insolia
Maurizio Lombardi, Matteo-Mascotto e Tecla Insolia

Pur essendo entrato da poco nel circuito festivaliero, «Mia» del regista veronese Matteo Mascotto ha già ottenuto il suo primo premio internazionale: Miglior cortometraggio al Montreal Independent Film Festival. Prodotto dalla Fair Play di Fabrizio Guarducci e Matteo Cichero e distribuito da Bo Film, «Mia» (selezionato anche dai festival di Bucarest e di Mumbai) è un thriller psicologico interpretato dall’attore Maurizio Lombardi (meglio noto al grande pubblico come il Cardinale Mario Assente in «The Young Pope» e «The New Pope» di Paolo Sorrentino) e da Tecla Insolia, giovanissima cantante che, parallelamente alla musica (si è classificata seconda a Sanremo 2020 nella sezione Nuove Proposte), ha deciso di intraprendere la via della recitazione (dal 22 novembre la vedremo su Rai Uno nella fiction «Vite in fuga»). Nato a Verona nel 1988, Mascotto si è trasferito a Firenze dopo aver terminato l’Università per studiare regia presso la Scuola di Cinema Immagina. Fino all’anno scorso ha lavorato a Roma in ambito cinematografico, quindi è tornato nuovamente nel capoluogo toscano per realizzare «Mia». «Il corto è stato girato a Firenze nel 2019 e la post produzione è terminata a inizio 2020» spiega il regista. «La parte del processo che preferisco è girare, ma sapere che il proprio lavoro è stato apprezzato dà una grande soddisfazione perché il cinema necessita di un pubblico per esistere.» «Il cortometraggio professionale è un buon punto di partenza per farsi notare» prosegue Mascotto. «Ora vorrei proseguire con produzioni magari un po’ più grosse e sto già pensando a nuove storie, nonostante il momento storico sia difficile.» La pandemia lo ha sorpreso la scorsa primavera a Firenze mentre insegnava Filmmaking presso l’Istituto Lorenzo de’ Medici. Anziché cedere al comprensibile sconforto, Mascotto ha deciso di usare il suo approccio visuale per raccontare la città svuotata con una serie di immagini, raccolte nel volume «Firenze 61. Diario fotografico della quarantena» (LdM Press). «Questo periodo è tanto complicato quanto privo di certezze, ma è importante cercare nuovi spunti artistici per mantenere viva la creatività e non lasciarsi sopraffare dalla disperazione» prosegue Mascotto, il quale non ha mai scordato la sua città natale. «Sono legatissimo a Verona e in futuro mi piacerebbe trovare il progetto giusto per tornare a lavorare a casa» • .

Angela Bosetto

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