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L'ARENA LIVE

Marlene Kuntz: «Cambiati noi? Siamo quelli di Catartica»

La rock band di Cuneo festeggia in tour i 20 anni del disco d'esordio
I Marlene Kuntz a L'Arena Live (foto Paolo Mozzo)
I Marlene Kuntz a L'Arena Live (foto Paolo Mozzo)
L'ARENA LIVE - Intervista ai Marlene Kuntz

«Ci dicevano continuamente che non eravamo più quelli di una volta. Quasi quasi ci stavamo credendo. E invece no. Abbiamo risuonato i brani di 20 anni fa, quelli del periodo del nostro primo disco, Catartica. E sì, siamo ancora noi. Siamo anche quelli di una volta».

Scherzano, i Marlene Kuntz, e nell'intervista su L'Arena.it, per la trasmissione L'Arena Live in diretta streaming dalla sede de L'Arena, svelano un lato ironico che non molti conoscono. Almeno quelli che, ascoltando il rock sensuale e rabbioso («sonico», in una parola) di questi musicisti di Cuneo, li pensa sempre «musoni» e cupi.

In città ieri per suonare all'Emporio Malkovich, nella nuova sede del Pika club, i Marlene Kuntz hanno raccontato la nascita di Pansonica, il nuovo disco costruito con i brani lasciati da parte ai tempi di Catartica (1994) e del successivo Il vile.

«Con Pansonica abbiamo voluto festeggiare i 20 anni dall'uscita di Catartica e i 25 della nostra carriera artistica», spiegano Cristiano Godano (voce e chitarre), Riccardo Tesio (chitarra) e Luca Bergia (batteria). «Pansonica è una chiara allusione al mondo che ha generato Catartica, suona allo stesso modo e ingloba la canzone che per molti è il manifesto di quel disco (Sonica) e ha un significato interessante perché ha come immagine la totalità della sonicità. Al tempo ambivamo ad essere sonici, e ci piacevano davvero molto gli americani Sonic Youth. Il nuovo disco è un'idea interessante per poter giustificare la celebrazione di questi 20 anni dal nostro primo lavoro. In genere, i gruppi che fanno il compleanno ai loro dischi si inventano cose come la versione deluxe o il repackaging. Noi volevamo fare uno scatto in avanti: ripescare canzoni in linea con quello che facevamo all'epoca e risuonarle. È un dono per i fan più accaniti ma è anche un disco che sta in piedi da solo».

Infatti Pansonica è l'ossatura dei concerti del tour che sta attraversando l'Italia e che ieri sera è passato dal Malkovich. «Sì, ci divertiamo molto a suonare dal vivo canzoni come Sig. Niente, Sotto la luna, Ruggine, Donna L, Oblio (tutte contenute nel cd e nel vinile pubblicato da Sony Music, ndr). Sì, li stiamo risuonando e così non sono rimasti a prendere polvere nei famigerati cassetti. Erano reperti tangibili di un nostro periodo. Ora la musica che registriamo è un file immateriale nei computer. Per recuperare i brani di Pansonica siamo andati invece alla ricerca delle musicassette, le c-60 e c-90, tirando fuori la piastra dal garage la piastra per ascoltarle».

Giulio Brusati

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