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A Verona il 28 aprile

Måneskin in Arena, si scatena il bagarinaggio online: biglietti a 2.387 euro

I Måneskin alla vittoria dell'Eurovision
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Si chiama "secondary ticketing”, è il mercato di biglietti parallelo a quello autorizzato, fortemente attivo su internet e che offre in vendita a prezzi ingiustamente maggiorati biglietti per ogni genere di eventi, non solo del settore spettacolo. Un fenomeno molto diffuso: decine e decine di piattaforme che mettono in vendita biglietti di concerti, soprattutto quelli più gettonati, ma anche di eventi sportivi. Un fenomeno che non ha risparmiato nemmeno il tanto atteso concerto dei Maneskin il 28 aprile in Arena.

I biglietti sono esauriti da tempo, ma su una delle più note piattaforme di quello che può essere definito bagarinaggio in internet si trovano ancora circa ottantacinque biglietti. Con con prezzo che varia dai 2.387 euro per la platea, in fila 37 dove sono rimasti 4 biglietti agli 816 euro per la fila 14 (un solo biglietto), 489 sono gli euro chiesti per il settore 28, per fare un esempio.

Prezzi che vanno confrontati con i prezzi reali dei biglietti e cioè da un massimo di 86,25 euro per le poltronissime numerate e via a scendere per le altre file delle poltronissime numerate con prezzi dagli 80,50 ai 63,25 euro. E con le così dette poltroncine basse dai 74,75, ai 63,25 o 57,50. Si abbassano ulteriormente i costi per le poltroncine basse da 57,50 a 51,75 e poi giù ancora con cifre che arrivano a 46 euro. Fino alla gradinata libera che costava 43,70. Già, costava poiché da mesi il concerto è sold out.

«Quello del secondary ticketing è uno sgradevole fenomeno che non conosce purtroppo freni. Abbiamo provato in tutti i modi a fermarlo, ma sembra impossibile, l’unico consiglio che mi sento di dare a chi vuole andare ad un evento è di acquistare i biglietti nei circuiti ufficiali TicketOne e Vivaticket», spiega Gianmarco Mazzi direttore artistico e amministratore unico di Arena di Verona srl. «Non c'è arma per combattere questo bagarinaggio telematico», spiega Mazzi, «anche perchè è difficile risalire a chi ci sia dietro a queste piattaforme. Negli Usa, anni fa era emerso uno scandalo perchè c’era il sospetto che fossero gli stessi artisti a rivendere i biglietti per fare meno date e guadagnare di più. Ma era stato un fenomeno isolato».

«Queste organizzazioni puntano sugli spettacoli dove c’è maggiore richiesta, come per esempio appunto i Maneskin. È probabile che in quel mercato parallelo, i prezzi dei biglietti salgano ancora anche perchè non è stato possibile programmare due serate in Arena. Il gruppo è impegnato in America dal 17 al 24, per questo abbiamo spostato di qualche giorno la data a Verona, ma il loro calendario è pieno, al momento non ci sono altre date disponibili», conclude il manager, «queste organizzazioni puntano sul sentimento delle persone, sul fatto di essere fan di alcuni gruppi e di potersi anche permettere di acquistare a prezzi molto elevati il biglietto. Ricordo che per due date di Celentano in Russia sulle piattaforme si arrivò a 10mila euro a biglietto. Il consiglio che mi sento di insistere nel dare è proprio quello di non acquistare biglietti fuori dal circuito ufficiale. È l’unica arma per fermare il bagarinaggio on line».

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Alessandra Vaccari

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