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Mandelli, il bullismo tra la Sicilia e Torino

Una scena di «Bene ma non benissimo» di Francesco Mandelli
Una scena di «Bene ma non benissimo» di Francesco Mandelli
Una scena di «Bene ma non benissimo» di Francesco Mandelli
Una scena di «Bene ma non benissimo» di Francesco Mandelli

ROMA L’eclettico Francesco Mandelli, mille miglia lontano da «I soliti idioti», scopre la regia con «Bene ma non benissimo» sua opera prima già passata alla Festa di Roma (Alice Nella Città) e ora in sala dal 4 aprile con Europictures. Il film racconta una delicata storia di bullismo, tra la Sicilia e Torino, con protagonista la brava quindicenne Francesca Giordano (La mafia uccide solo d’estate - La serie) e il coetaneo Yan Shevchenko nel ruolo del coprotagonista. Candida (Giordano) vive a Terrasini insieme al padre Salvo da quando la madre è morta. Quando il padre perde il lavoro, la ragazzina parte insieme a lui verso Torino in cerca di fortuna. Qui uno zio di Candida, Vito, li piazza alla meglio in una pizzeria dove padre e figlia si adattano ad alloggiare nel magazzino. Nella scuola torinese che si ritrova a frequentare Candida c’è però un trio di bulli che la prende di mira. Oltre ad essere siciliana e povera, Candida ha contro anche il fatto di essere abbastanza cicciottella. Anche Jacopo (Shevchenko), soprannominato dai bulli Tutankhamon per il suo fare autistico, vive il suo stesso destino, anche se, al contrario di lei, proviene da una ricchissima famiglia torinese. Sarà proprio la tenace e ottimista ragazzina a far uscire Jacopo dal suo isolamento come a fargli scoprire che va tutto bene, anche quando non va benissimo. Nel cast del film, nato da un’idea di Francesco Troiano e Vincenzo Terracciano (anche autori della sceneggiatura con Laura Sabatino) che avrà il 3 aprile un’anteprima al Busto Arsizio Film Festival, anche Euridice Axen, Gioele Dix, Maria Di Biase e il rapper Shade. «Avevo deciso di affrontare nuove sfide come di smettere di preoccuparmi di cosa piace al pubblico e fare invece quello che piace a me», ha ieri a Roma. «Così, quando Fabio Troiano mi ha proposto di fare un film sul bullismo, non ho avuto dubbi». •

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