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Intervista all'attrice veronese

Lory Del Santo: «Sono nata in una stalla. Ero affamata di vita e ho creato il mio destino»

Lory Del Santo
Lory Del Santo
Lory Del Santo
Lory Del Santo

«Il destino ci impone di seguire un percorso ma noi dobbiamo crearne uno alternativo». Parola di Lory Del Santo che, con queste parole - una sorta di monito a se stessa e a chi legge - apre la sua pagina Instagram. E davvero la vita dell’attrice e showgirl veronese classe 1958, nata a Povegliano, pare una sfida per «farcela». Come racconta lei stessa dagli Stati Uniti dove attualmente si trova.

 

Lory, prima di tutto, cosa sta facendo negli Stati Uniti?

Sono venuta per trovare mio figlio Devin che abita qui e poi ho fatto un salto a Los Angeles perché il profumo del cinema mi ispira molto. Sto cercando nuove idee per una storia che sto scrivendo.

 

Lei è nata a Povegliano in una stalla, e poco dopo si ammala di polmonite, è vero? Un’infanzia difficile: la morte del papà quando aveva tre anni, la mamma, all'epoca venticinquenne disoccupata, che si trova a dover crescere da sola due figlie: lei Paola, neonata. Che cosa ha significato questa infanzia?

Si, tutto vero. Mia madre quando si è sposata pensava che fosse per sempre, come si pensava una volta. Invece è durato tutto solo quattro anni. La vita ti mette nuove difficoltà davanti, ogni giorno: ostacoli che non sempre è facile superare, ma lei era forte e anche se non aveva studiato a causa della guerra si è rialzata e ha combattuto. Una donna di ferro. Ricordo che non aveva neanche il tempo di piangere. Da povegliano abbiamo migrato a San Michele poi a San Zeno. Andavo a scuola dalle Canossiane.

 

Il suo legame con Verona.

Verona è una bellissima città. Stupenda, un piccolo diamante. Io crescendo camminavo nel centro da sola e facevo le cosiddette vasche fino a piazza delle Erbe. Speravo sempre di incontrare qualcuno. Qualcuno che avrebbe fatto la differenza nella mia vita. Cercavo di capire quale sarebbe potuto essere il mio futuro. Ero sola e mia madre pensava solo a lavorare. Con lei condividevo solo la cena sbrigativa e poi il silenzio: non si parlava mai e se accadeva era solo per mettermi in guardia negli studi.

 

Verona Beat. Lory Del Santo con Jerry Calà
Verona Beat. Lory Del Santo con Jerry Calà

 

Esordisce giovanissima, a 16 anni, come valletta al Festivalbar 1975. Come ci è arrivata?

Camminavo in centro e coglievo tutte le occasioni possibili per infiltrarmi in qualcosa che mi facesse sognare. Avevo bisogno di una speranza, di una stella che illuminasse il mio cammino. Così conobbi un uomo che mi disse dai vieni tu sei adatta ce la puoi fare.. ed entrai nel sistema del Festivalbar. Dovevo solo fare la guardia a una teca in un salone, mai io mi feci sostituire da una ragazza e con il pass entrai nel back stage dove c'erano tutti i cantanti. Mi vide Santana che suonava la chitarra e mi fece per un attimo sedere sulle sue ginocchia. Momenti indimenticabili. Ero molto intraprendente.

 

Nel 1981 viene notata in tv nel programma Tagli, ritagli e frattaglie, condotto da Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo. Che esperienza è stata?

Il cinema e la televisione erano il mio chiodo fisso. mi sembrava come volare l'idea di poter fare qualcosa e una volta a Roma quando per caso vidi Arbore e Benigni mi catapultai al loro tavolo al ristorante. È stato il mio inizio folgorante.

 

Poi negli anni Ottanta ci sono stati i film di genere italiani.

In quegli anni ho conosciuto tutti i registi e gli attori più importanti. Andavano di moda le commedie sexy. Io respiravo l'essenza di questo meraviglioso mondo e non mi preoccupavo di far intravedere il mio corpo: era di moda farlo.

 

Spesso al centro delle cronache rosa... per la prima volta quando dichiarò di essere stata ospite del ricco uomo d'affari saudita Adnan Khashoggi nel suo celebre panfilo Nabila e di aver ricevuto da lui un rubino. Ci racconta come è andata quella volta?

Di certo non mancavo di seguire la scena internazionale e l'incontro con Adnan decisamente fu molto importante. Non mi interessavano i regali ma sperimentare uno stile di vita che non fosse la povertà: i regali erano solo di apparenza, una collana con un rubino che alla fine era di poco valore. Ma quando si è giovani i sogni valgono più dei gioielli.

 

Poi la storia con il chitarrista Eric Clapton, sposato allora con l'ex modella Pattie Boyd; a lei Clapton dedicò la canzone Lady of Verona. Ci parla della vostra storia?

Incontrarlo di certo mi ha galvanizzato, era un uomo particolare e ho avuto difficoltà a capirlo talvolta, ma mi ha trascinato nella voglia di avere dei figli. Per questo lo ricordo con grande affetto, è stato bello cavalcare gli scenari della musica globale con lui.

 

E’ vero che fu lei a fargli conoscere Zucchero?

Si, cercavo di cambiare le cose, di costruire delle favole e Zucchero mi era sempre piaciuto. Mi sembrava uno dei pochi artisti italiani che poteva avere una finestra all'estero e così li ho fatti conoscere, ed è andata bene,

 

Ha fatto numerose copertine di diverse riviste tra cui Cosmopolitan e Playboy e servizi fotografici nei quali appare nuda. Che cosa significa essere un sex symbol?

All'epoca essere sexy era il mio marchio. In realtà non facevo nulla per esserlo a parte indossare vestiti attillati. Ora le ragazze per esserlo fanno svariati interventi chirurgici. Io mi sentivo una mini Marilyn Monroe.

 

Ha detto spesso di essere contraria al matrimonio? Lo è ancora? Perchè?

Tanti uomini mi hanno chiesto di sposarli. Ho sempre rifiutato. La vedevo una prigione con un contratto basato sul denaro. Io non ho mai rinunciato alla libertà.

 

Oggi ha un compagno molto più giovane. Non la spaventa la differenza di età? Ha paura di invecchiare?

Ho un compagno molto più giovane e devo dire che mai mi ha spaventato la differenza di età anche se da qualche mese rifletto sul fatto che non sono più la sventola di prima. Mi chiedo infatti visto che la nostra relazione dopo 10 anni ancora resiste per quanto potrà reggere ancora. Ho pensato che lascerò a lui la decisione di quando eventualmente interromperla. E quando lo farà, capirò.

 

Tra le sue passioni c’è la fotografia, vero?

Ho avuto tutte passioni artistiche. E ho sempre cercato di creare, immagini, arredamenti, storie. Ho creato "The Lady" web serie su youtube da sola.

 

I reality: è stata la prima concorrente donna a vincerne uno. Che esperienza è stata? Ama la sfida?

Ho vinto perché conosco le parole pazienza, compassione, determinazione, sacrificio. Il mio motto? Crea il tuo destino.

 

La bellezza è importante?

Per me è stata fondamentale. Non sarei mai riuscita altrimenti. Le porte si aprivano più facilmente anche se da sola la bellezza non ti porta troppo lontano. 

Alessandra Galetto

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