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LO SHOW IN GRAN GUARDIA

John Lennon, 40 musicisti per un evento «storico»

In Gran Guardia la serata dedicata a John Lennon
In Gran Guardia la serata dedicata a John Lennon
In Gran Guardia la serata dedicata a John Lennon
In Gran Guardia la serata dedicata a John Lennon

Uno spettacolo che si potrebbe definire storico. «Il giorno in cui pianse il Rock: la morte di John Lennon (1980-2021)» è il titolo dell’evento ideato e scritto da Giampaolo Rizzetto, ex giornalista de L’Arena, che finalmente è riuscito a portare in scena, dopo il ritardo di un anno causa Covid, il progetto in collaborazione con l’associazione Pocostabile. Sul palco si sono alternati più di 40 musicisti di Verona che hanno portato il loro contributo con grandissima passione, professionalità e confermando ancora una volta «che questo è un tesoro culturale che Verona deve tenersi ben stretto», le parole di Giampaolo Rizzetto in merito. Non è facile «affrontare» l’artista che più di ogni altro, nel secolo scorso, ha saputo e voluto condizionare la Musica, il Rock in particolare.

 

Ha cambiato anche la società occidentale con la sola forza della sua arte, in un periodo di grandi stravolgimenti, come sono stati gli anni che sono andati dall’inizio dei Sessanta fino a quel tremendo 8 dicembre 1980. Mark David Chapman stroncò la vita dell’ex Beatle con 4 colpi sparati alle spalle davanti al Dakota Building, residenza della famiglia Lennon. John e sua moglie Yoko Ono erano già delle star mondiali, senza dubbio furono la prima coppia «social» della storia. Dopo quella sera John Lennon entrò direttamente nella leggenda del Ventesimo secolo, come una delle persone più influenti e come punto di riferimento di una generazione che sembrava smarrita. Lasciati i Beatles, il working class hero John non ebbe mai paura di dire quello che pensava e come lo pensava, in merito alla famiglia, alla guerra, alla pace, ai diritti civili di tutti indistintamente.

 

Il suo coraggio lo portò ad essere quell’icona planetaria di cui tutti avevano bisogno. Una coscienza sporca, forse, ma sempre in grado di dire la «vera verità». La sua produzione artistica è ancora lì a testimoniare la profondità, la voglia di cambiamento e la folle voglia di «vivere tutti in pace», come diceva lui. Sono passati 41 anni e nulla sembra essere cambiato. Lunedì sera il suo spirito era ben presente all’interno dell’auditorium della Gran Guardia.

 

E di questo bisogna ringraziare tutti i musicisti che si sono esibiti sul palco, in perfetta sincronia introdotti dai testi di Giampaolo Rizzetto magistralmente interpretati dalla voce di Mauro Dal Fior. Non c’è spazio per nominare tutte le canzoni e le performance dei musicisti veronesi, davvero bravissimi. Basti dire che hanno emozionato un parterre sempre attento e silenzioso, che si è lasciato andare solo alla fine di «Woman», quando Claudia Bidoli ha accompagnato nel ritornello finale chiedendo con un gesto delicato di cantare: il pubblico ha risposto, con un sussurro pieno di emozione: «I love you». Da brividi. Brividi che sono proseguiti con la finale «Happy Xmas (War Is Over)». E non poteva essere altrimenti.

Luca Sguazzardo

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