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PREVISTO AL CAMPLOY IL 29 OTTOBRE

Lega contro monologo sulla condizione femminile: «Oltraggio a radici cristiane»

Un'immagine tratta dallo spettacolo
Un'immagine tratta dallo spettacolo
Un'immagine tratta dallo spettacolo
Un'immagine tratta dallo spettacolo

La Lega in Comune contro lo spettacolo teatrale «Sic Transit Gloria Mundi» in scena al Teatro Camploy, il 29 ottobre: per i consiglieri del Carroccio non sarebbe uno spettacolo ma un «oltraggio al sentimento religioso e alle radici cristiane del popolo veneto». Il capogruppo in consiglio comunale Alberto Zelger dice: «Nessuno invoca fulmini dal cielo o auspica reazioni aggressive, come è successo con Charlie Hebdo, ma almeno ricordino quello che dicevano i nostri nonni: scherza con i fanti e lascia stare i santi».

 

Scritto e diretto da Alberto Rizzi, e interpretato da Chiara Mascalzoni nel ruolo di «papessa», lo spettacolo è stato rappresentato in questi anni a Verona più volte. Il sito del Comune lo descrive come «monologo travolgente, irriverente e divertente scritto... per raccontare il ruolo della donna nel mondo occidentale attraverso la storia femminile nella chiesa cattolica con l’immaginaria e possibile, per quanto improbabile, elezione di una donna al soglio di Pietro... un’occasione per proporre una riflessione sull’esclusione delle donne dai ruoli di comando nella società occidentale». Per Zelger «in tempo di pandemia sarebbe meglio invitare la gente a pregare, piuttosto che a dissacrare la religione». Tutto il gruppo consiliare della Lega si è associato alla condanna, auspicando un miglior utilizzo degli spazi comunali.

 

«Nemmeno l’emergenza sanitaria, con le conseguenze gravissime sul settore della cultura e dell’intrattenimento, è riuscita a fare perdere ad alcuni consiglieri comunali le vecchie, pessime abitudini. Purtroppo anche noi siamo ostinati, e nonostante l’insistenza del consigliere Zelger non ci arrenderemo mai a considerare normali le sue sparate ideologiche finalizzate a finire sui giornali, più adatte a un regime teocratico che a una democrazia». Lo afferma in una nota il movimento civico di Verona «Traguardi» .

 

«A differenza dell’inquisizione originale - prosegue la nota del gruppo - quella targata Zelger non sa nemmeno istruire correttamente i suoi processi, dimostrando di ignorare tanto il contenuto del testo, che riflette sul ruolo della donna nella storia e nella chiesa ma senza alcun accenno blasfemo, come dimostrano i numerosi premi vinti negli scorsi anni, quanto il fatto che esso sia già andato in scena in passato sia al Camploy che in teatri parrocchiali, per i quali ora ci aspettiamo un’accusa di eresia firmata dal consigliere del Carroccio. La verità, al solito, è molto più banale: Zelger manca da un po’ dai giornali e cerca disperatamente pretesti per tornarci inventando le battaglie più assurde da cavalcare». 

 

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