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Le Utopie del Baro, idee in note in un cantiere sempre aperto

Alberto Molesini “Baro“ ha pubblicato Utopie, la sua ultima fatica prog. Da oggi è su tutte le piattaforme
Alberto Molesini “Baro“ ha pubblicato Utopie, la sua ultima fatica prog. Da oggi è su tutte le piattaforme
Alberto Molesini “Baro“ ha pubblicato Utopie, la sua ultima fatica prog. Da oggi è su tutte le piattaforme
Alberto Molesini “Baro“ ha pubblicato Utopie, la sua ultima fatica prog. Da oggi è su tutte le piattaforme

Ritorna sulla scena del prog italiano Alberto “Baro”Molesini che, con Andromeda Relix e distribuito da MaRaCaSh Records, pubblica “Utopie”. “Lo so io cosa volete, voi del prog…”, è la frase leggendaria di Giamprimo Zorzan, patron de Il Giardino a Lugagnano, che prendiamo a prestito per dare la giusta dimensione di quello che “può e deve” essere questa musica nel ventunesimo secolo.

 

Alberto Molesini sembra aver preso in parola la provocazione di Giamprimo. Cosa vuole il popolo del prog? Forse il segreto dei lavori di Molesini è tutto qui: lasciare il cantiere sempre aperto, con idee che provengono addirittura dagli anni Settanta, per trovare una forma e una dimensione definitiva solo tra il 2000 e il 2004. Anzi, la convinzione di base del musicista è che un’idea musicale prende il suo giusto valore quando ne trova un’altra che si sviluppa sulla stessa linea di pensiero. E pazienza se ci vogliono anni per questo incontro.

 

Per la sua band Molesini ha messo insieme musicisti di prim’ordine del prog veronese, come Gigi Murari alla batteria, Paolo Zanella al piano, Nicola Rotta e Massimo Basaglia alle chitarre e Titta Donato (qui a suggerire linee di basso), e Alberto Molesini che canta, suona il suo basso, oltre alle chitarre e alle tastiere e alla produzione.

 

Gruppo eccellente nelle esecuzioni di una musica che facile non è, complessa ma assolutamente godibile allo stesso tempo, con la ricerca maniacale oltre che del particolare nel suonato, anche nella parola giusta nel punto giusto. Senza contare l’affiatamento che i sei musicisti riescono a trovare in ogni passaggio delle 5 canzoni che compongono questo lavoro. Sono oltre 50 minuti di musica “originale”, che di questi tempi è sempre un ottimo risultato.

 

A parte l’iniziale “Non Sento”, vagamente Aor (adult oriented rock come dicono negli Usa…) e unica canzone con il testo in italiano, da "Utopia" per passare a "Phase I", "Phase II" e "Runaways” arriva il prog, quello vero, quello che bisogna ascoltare con concentrazione e con assoluta dedizione. Non ci sono mezze misure, non è musica da sottofondo. La possiamo chiamare “musica classica" di oggi, e pazienza se qualcuno storcerà il naso: prendere o lasciare, questo è Baro con il suo Prog-Jets.

 

Per “scoprire e capire” questi 50 minuti di musica è assolutamente indispensabile il libretto che accompagna il cd, con la preziosa collaborazione di Paolo Bottaro in fase di editing. Molesini si è avvalso della collaborazione di Kellepics, artista tedesco, e ogni canzone ha un suo ben definito artwork che aiuta sia dal punto di vista visuale che dal punto di vista dei testi e dei commenti, con il pallone dell’utopia che vola sopra e controlla dall’alto una città virtuale. L’album, da oggi su tutte le principali piattaforme digitali. •

Luca Sguazzardo

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