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La stessa Alice di sempre che ha Battiato nel cuore

Protagonista Alice sul palco durante il suo concerto dedicato a Battiato   FOTOSERVIZIO BRENZONI
Protagonista Alice sul palco durante il suo concerto dedicato a Battiato FOTOSERVIZIO BRENZONI
Protagonista Alice sul palco durante il suo concerto dedicato a Battiato   FOTOSERVIZIO BRENZONI
Protagonista Alice sul palco durante il suo concerto dedicato a Battiato FOTOSERVIZIO BRENZONI

Perfettamente in forma, elegantissima e in qualche modo ingentilita da un’aria ieratica, Alice con il suo omaggio a Franco Battiato sembra voler dichiarare al mondo come per lei (per chi non lo avesse saputo) lui sia stato più che un semplice autore, un irrinunciabile punto di riferimento e una guida artistica essenziale. La tappa veronese del suo tour intitolato «Eri con me- Alice canta Battiato» ha ripercorso, al Teatro Romano, di fronte a un pubblico da tutto esaurito, il lungo percorso di quarant’anni che l’ha legata al compositore siciliano. Alice era accompagnata dall’orchestra dei Solisti Filarmonici Italiani diretti da Paolo Guaitoli che ha suonato anche il pianoforte iniziando con «Da Oriente a Occidente» e con le composizioni più intimiste e riflessive di Battiato. Sono quelle segnate da una ricerca melodica, ma anche un certo lirismo, su cui nel corso della scaletta di diciannove pezzi ha prevalso poi la verve di pezzi più vividi anche per un energia sempre più vibrante che ha trascinato il pubblico fino alla conclusiva e per certi versi immancabile ”Per Elisa”, il brano che Battiato scrisse assieme a lei e con cui Alice vinse il Festival di Sanremo nel 1981. In mezzo c’è spazio per “Segnali di vita” e “Summer on a solitary beach” da “La voce del padrone”, che rimane uno degli album più venduti e canticchiati del compositore siciliano, ma anche per quella nutrita collezione di pezzi in cui sacralità, immanenza, misticismo, un certo esotismo e distacco autarchico da una realtà decadente sembrano incontrarsi nell’originale prospettiva di Franco Battiato. Ecco allora che si si sono susseguite “Eri con me”, “Sui giardini della preesistenza”, “Prospettiva Nevski” e “Veleni”. Quindi “Povera patria”, “La cura”, “I treni di Tozeur” e poi, con il pubblico ormai in piedi sotto il palco, “L’era del cinghiale bianco”- con cui Battiato apriva i suoi concerti assieme ad Alice- e “Chan son Egocentrique”. •.

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