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Lunedì lo show

Kiss, la Soprintendenza boccia i fuochi artificiali e si apre il caso degli show in Arena

Il concerto dei Kiss in Arena nel 2015: anche allora effetti speciali pirotecnici
Il concerto dei Kiss in Arena nel 2015: anche allora effetti speciali pirotecnici
Il concerto dei Kiss in Arena nel 2015: anche allora effetti speciali pirotecnici
Il concerto dei Kiss in Arena nel 2015: anche allora effetti speciali pirotecnici

Scoppia il caso sul concerto dei Kiss. Il no della Soprintendenza ai fuochi d’artificio inseriti nel concerto in programma lunedì fa esplodere la discussione anche sul futuro degli altri show in Arena. Con la mente che torna indietro agli stop del passato anche per il Festivalbar e i concerti rock, addirittura un live acustico di Bruce Springsteen.

Lo spettacolo della rockband statunitense è in programma lunedì nell’anfiteatro scaligero: quella dell’Arena è l’unica data italiana del gruppo mascherato nel loro «End of the road tour», il tour con cui daranno l’addio alle scene, originariamente prevista il 13 luglio 2020, poi posticipata il 12 luglio 2021 e riprogrammata l’11 luglio 2022, con biglietti esauriti nel giro di poche ore quando furono messi in vendita.

Anche Vasco. Ieri si è sparsa la voce che dopo il no della Soprintendenza scaligera ai fuochi d’artificio che fanno parte dello show lo stesso concerto rischierebbe di non andare in scena ma al momento non esistono versioni ufficiali e gli organizzatori di Live Nation non hanno rilasciato dichiarazioni. Di sicuro è una decisione destinata a far discutere, per il concerto di lunedì ma anche per il futuro degli eventi in Arena, visto che sempre più artisti, sia internazionali ma anche italiani come ad esempio Mengoni o Cremonini, utilizzano effetti speciali, fontane e altri giochi pirotecnici. Fuochi d’artificio che tra l’altro sono stati protagonisti anche al concerto di Vasco Rossi di qualche settimana al Circo Massimo di Roma davanti a 70mila persone.

Il precedente. E il no all’utilizzo di effetti di questo tipo per il concerto dei Kiss risulta strano soprattutto perchè gli stessi giochi pirotecnici erano stati usati sempre sul palco dell’Arena nel concerto della band statunitense del 2015. Pure sette anni fa c’erano state diverse difficoltà con la Soprintendenza proprio sulla natura degli effetti, questioni poi superate grazie alla caparbietà di Ivano Massignan, all’epoca organizzatore scaligero del live.

«Feci una grande battaglia, l’allora soprintendente Bonomi vietò l’utilizzo di certi effetti basandosi su principi di incolumità pubblica e rilievi tecnici, ma riuscii a confutare tutto, punto per punto», racconta il titolare di Eventi Verona, «confermando come non ci potevano essere danni a persone o alla struttura. Sono effetti scenici - gli stessi in programma nel live di lunedì - fuochi pirotecnici sparati a pochissima distanza dagli artisti che non credo vogliano farsi del male, se non danno problemi a loro possono darli alla pietra dei gradoni o agli spettatori ben più lontani? Ma per convincerli tutti, erano circa venti persone sul palco per il sopralluogo, dissi al fuochista di spararmi i fuochi sulla mano, uno per categoria. Non successe niente e tutti si misero a ridere, poi naturalmente il concerto si fece con tutti gli effetti previsti», conclude il racconto il titolare di Eventi, storica società scaligera.

Anche l’opera. Dal rock all’opera lirica, visto che il diniego della Soprintendenza riguarda anche il festival areniano con il no all’utilizzo di fiamme libere previste in alcune opere, come nella «Turandot» pucciniana o nel «Nabucco» di Verdi con la presenza in scena di alcune fiaccole accese. Tra l’altro ad essere vietati quest’anno sono gli stessi effetti utilizzati in passato, visto che entrambi gli allestimenti sono già andati in scena sul palco dell’Arena. Provvedimenti che fanno discutere quindi e probabilmente continueranno a farlo anche nei prossimi giorni, per una riflessione sul futuro immediato ma anche dei prossimi anni degli show in Arena. Per gli eventi rock e la lirica, e in previsione anche le cerimonie di chiusura delle Olimpiadi Milano-Cortina e di apertura delle Paralimpiadi del 2026, in programma nella splendida cornice areniana, due eventi molto attesi non solo dalla città scaligera ma anche dalla Regione Veneto con in testa il presidente Luca Zaia che ne parla da mesi come di due appuntamenti che potranno davvero essere determinanti per l’impatto sul territorio.
 

Luca Mazzara

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