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L'intervista

Silvia Battisti, la Miss Italia veronese. «Fu una favola per me che ero timidissima. Ora lavoro in un'antica gioielleria»

di Alessandra Galetto
Vincitrice nel 2007, racconta del concorso che le aprì il mondo della moda
Un bel primo piano di Silvia Battisti e a fianco a Miss Italia 2007 che vinse
Un bel primo piano di Silvia Battisti e a fianco a Miss Italia 2007 che vinse
Un bel primo piano di Silvia Battisti e a fianco a Miss Italia 2007 che vinse
Un bel primo piano di Silvia Battisti e a fianco a Miss Italia 2007 che vinse

L’accento è innegabilmente toscano. Meglio, fiorentino. Qualche inflessione «nostrana» fa capolino a tratti qua e là, ma ormai Silvia Battisti, almeno nel parlare, non conserva molto della sua veronesità. Tutto al contrario per quel che riguarda il cuore: la città natale, con i suoi affetti, è sempre in pole position per l’ex Miss Italia, classe 1989, originaria di Marcellise che si aggiudicò la corona di più bella del Belpaese nel 2007. Oggi Silvia vive a Firenze con il compagno Giacomo Cenni, con il quale si è fidanzata nel 2011: è lui il grande amore per il quale ha messo radici fuori dalla città di Giulietta e Romeo. Vive con tre gatti, tutti trovatelli salvati dalla strada, e la fedele cagnolina Luna.

 

Silvia, un’altra svolta nella sua vita, dopo quella vissuta, giovanissima, grazie alla vittoria a Miss Italia. Che cosa fa oggi?

Ho da poco iniziato una nuova attività lavorativa che mi sta affascinando moltissimo. Basta con il mondo delle sfilate, che mi ha impegnato in passato. In qualche modo però sono ancora legata alla moda nel senso più ampio e alto del termine: lavoro infatti nella storica gioielleria Vettori di Ponte Vecchio. Si tratta di una realtà straordinaria: tre generazioni si sono succedute in questa Maison fondata nel 1937 grazie alla passione di un giovane artigiano orafo, Leopoldo Vettori. Ora io sto imparando a conoscere il mondo delle pietre, che è davvero affascinante. Spesso non pensiamo che dietro un gioiello ci sono una storia e una vita. I gioielli, le pietre preziose ci parlano.

 

La sua preferita?

Lo smeraldo. Mi incanta e mi strega. Il verde del resto è da sempre il mio colore.

 

Facciamo un passo indietro, al 2007, l’anno della vittoria a Salsomaggiore Terme. Quelle giornate, dal 20 al 24 settembre, che le cambiarono la vita. Ma come è arrivata a Miss Italia?

In realtà fu un’amica di mia mamma che ebbe questa idea. Mi ha iscritta lei, Luciana, praticamente senza dirmelo. Anche se ero timidissima e non mi piaceva che mi guardassero ho vinto la selezione regionale e sono finita a quella nazionale come Miss Veneto. Ero solo una ragazzina, vivevo per la pallavolo e infatti frequentavo il liceo scientifico sportivo alle Seghetti.

 

A Salsomaggiore come si è trovata? Che clima c’era?

Mi sono divertita davvero tanto, tra interviste, balletti e cene. Per me era tutto nuovo, come una grande festa. Poi guardi, il mio numero era il 51, anno di nascita di mio padre: l’ho preso come un segno del destino. Anche perchè grazie alla vittoria e ai lavori che ne sono venuti sono riuscita ad aiutare la mia famiglia, ripagando un po’ mia mamma per tutti i sacrifici fatti.

 

La sua non è stata un’infanzia facile.

Ho perso mio padre quando avevo sette anni. Mia mamma ha lavorato molto per mantenere noi quattro figlie, me, la mia gemella Giovanna e le nostre sorelle Chiara ed Elisa. Anche noi d’estate lavoravamo per pagare la scuola. Mia mamma, poi, aveva deciso di iscrivermi alla scuola privata Seghetti, l’unica con il liceo scientifico a indirizzo sportivo. Sono sempre stata la sportiva di casa, giocavo a pallavolo con il San Martino Buon Albergo e avevo fatto un provino per una squadra più importante. Ho smesso di giocare dopo Miss Italia: non avevo più tempo. Ma a lungo è stata la mia grande passione.

 

Nell’edizione 2007 di Miss Italia, condotta da Mike Bongiorno e Loretta Goggi, non mancò qualche polemica a proposito della sua vittoria e della magrezza o meno delle concorrenti.

Ci restai molto male. Seconda classificata fu Sabrina Passante di Brindisi vincitrice del titolo Miss Novella 2000 e terza Ilaria Capponi di Perugia vincitrice della fascia Miss Sasch Modella Domani. Fu al suo riguardo che ci furono polemiche. Io allora ero davvero magra pesavo 50 chili per un metro e 78 ma il problema era che durante le selezioni e le prove, quasi per un mese, c’era sempre da mangiare pesce e io non lo sopporto. Mi avessero dato una bella pastasciutta! Perchè io sono magra di natura, come tutti nella famiglia Battisti, ma figurarsi, ero anche una sportiva, non avevo problemi di anoressia. Quelli, con sofferenza, li ho visti dopo nel mondo della moda.

 

Che esperienza è stata fare la modella?

Io sono stata fortunata. Ho lavorato per cinque anni per un brand svedese per cui avevo firmato un contratto esclusivo. Fu anche un sacrificio perchè ero lontana da casa e si lavorava molto, ma l’esperienza fu positiva, non ho mai avvertito pressioni e comunque qualcosa che mi turbasse. Ho conosciuto però tante ragazze che era distrutte dall’incubo della linea: belle, ma a patto di una vita davvero terribile, sempre in lotta, tra anoressia e bulimia. Anche in precedenza quando sfilavo per Armani, Ferretti, Ermanno Scervino, la mia esperienza è stata buona.

 

Quando vinse Miss Italia disse che la attirava il mondo del cinema e della tv. Ci ha provato?

Ho capito subito che non faceva per me. Io sono di natura timida, non amo mettermi in mostra e mi è apparso evidente che non avevo quelle caratteristiche che sono necessarie per quella strada. Lavorare nella moda mi è piaciuto ma anche quella per me è un’esperienza conclusa.

 

La bellezza serve?

Sicuramente aiuta, il nostro aspetto è la prima cosa che l’altro vede di noi. La bellezza da sola però non va da nessuna parte: se non ci sono il talento, l’impegno, la passione, la vocazione, cosa significa essere belle?

 

Lei è ancora giovane, ma il tempo che passa la spaventa?

Ah allora se stiamo parlando di rifarsi lo dico chiaro e tondo: non mi rifarò mai! Certo che il cambiamento si sente, diciotto anni sono una cosa speciale, tutta energia, ma non ho paura del tempo che passa. Questa è la vita. Mi accetto. In questi anni mi hanno suggerito di rifarmi il seno e pure il naso dicendo che è un po’ a patatina (assomiglia a quello di mio padre) ma ho rifiutato. Sono così, se non piaccio non mi scelgano. Poi per carità, ognuno deve fare quello che si sente: io non critico chi opta per ritoccarsi. Ma non fa per me: mi piace curarmi, ma finisce lì.

 

È ancora sportiva?

Vado in bicicletta e faccio yoga. E delle bellissime camminate con la mia cagnolina Luna. Mi piace stare nella natura e muovermi. E sono felice della mia vita, delle mie scelte. Questo è importante.

 

Fiorentina nell’accento ormai. Ma a casa a Marcellise torna qualche volta?

Tutte le volte che posso. C’è la mia famiglia e poi tante amiche, tanti ricordi che porto sempre nel cuore. E poi la cameretta delle quattro piccole donne a casa di mia mamma c’è sempre e a me piace tanto tornarci. Siamo una famiglia unita.

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