<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il concerto

Il Volo e la loro notte magica in Arena: «Insieme siamo invincibili». VIDEO

Il Volo in Arena (Brenzoni)
Il Volo in Arena (Brenzoni)
Il Volo in Arena

Il Volo e la loro notte. Il trio, già in città per la serata tributo a Lucio Dalla di giovedì, ieri si è coccolato l'Arena stracolma. Non conta che a Verona un po' siano di casa, quando i riflettori si accendono un boato accoglie Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto. E loro, a sorpresa, iniziano mischiati fra la platea, quasi a conquistarsi il palco partendo dalla gente. Quel boato è il segnale di un amore mai assopito, rafforzato sempre di più anche perché all'anfiteatro, Il Volo, ha scritto pagine importanti. Da ultimo, prima di ieri, il concerto tributo a Ennio Morricone dello scorso 5 giugno, l'unico live dei "tenorini" in Italia del 2021. E proprio da Morricone il trio è ripartito con «Estasi dell'oro», come a legare il tempo per non farlo scappare. Un filo invisibile che tiene unito passato e presente.

L'Arena, d'altronde, è il luogo ideale per la loro musica. La cornice perfetta per una notte magica. Così com'è stata. Il Volo ha riempito il cielo di Verona (clemente, almeno la sera) letteralmente. Perché è quella la sensazione che danno Piero, Gianluca e Ignazio: non lasciare nessuno spazio vuoto. La voce entra piena e avvolgente. Se poi si aggiunge che ad accompagnarli sul palco c'erano 42 elementi dell'orchestra e la band allora sì, il quadro è completo. È proprio qui che escono le due anime: quella che abbraccia l'aria lirica, perfetta, ragionata e sofisticata, e quella più pop, immediata, impeccabile e di tutti. Misurate insieme creano il mix che (anche) ieri ha travolto il popolo de Il Volo. «Finalmente... fateci togliere le cuffie per sentirvi. È bello vedervi dopo così tanto tempo», dicono. «Questa sera sarà un riassunto e anche un viaggio di questi anni di musica», aggiungo. Ma ci mettono pure l'ironia spezzando un ritmo che, va detto, non scende mai. Anzi. Eccola quindi che esce la seconda arma: la simpatia sotto i riflettori che fa a botte con l'eleganza dell'abbigliamento (anche ieri erano elegantissimi) e, ovviamente, la musica.

D'un fiato arrivano «Nessun dorma», «Il Mondo», «Se telefonando» e «Your love». Ma Il Volo sono, usando le parole che hanno scelto loro sul palco, «tre voci e un'anima». E così una alla volta si esibiscono («da adolescenti abbiamo discusso tanto perché ognuno di noi voleva primeggiare, poi abbiamo capito che l'unione fa la forza», la confessione con il sorriso) anche da soli. Il primo è Ignazio con «All by myself» di Céline Dion. Poi tocca a Gianluca, «Your Song» di Elton John e quindi a Piero con l'aria della Tosca «E Lucevan le stelle». Il pubblico del trio non è facile da descrivere. Ancor meno da incasellare. Ieri - l'Arena era sold out - fra gradoni e platea c'erano persone di ogni età. Ed è questo, in fondo, è il loro vero potere. La loro rivoluzione: unire. «Questa preghiera è per chi sta soffrendo, per chi non ce l'ha fatta. Per tutto quello che sta succedendo in questi mesi» è il preludio a «Hallelujah».«La donna è mobile», «Caruso» e «Volare» sono i momenti più intensi.

Il gran finale è affidato a «Grande amore», brano vincitore di Sanremo 2015. Verona, ancora una volta, sarà la porta con sguardo sul mondo intero: dopo stasera, nella seconda e ultima tappa scaligera, partirà il tour.

Nicolò Vincenzi

Suggerimenti