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Il coro che esegue
le canzoni sacre
nella lingua dei segni

Alessandra Marigonda, fondatrice del gruppo corale
Alessandra Marigonda, fondatrice del gruppo corale
Alessandra Marigonda, fondatrice del gruppo corale
Alessandra Marigonda, fondatrice del gruppo corale

La lingua dei segni che permette ai sordi e ai sordomuti di comunicare, in Italia si chiama Lis e attraverso questo alfabeto gestuale il coro Mani di luce si esibisce al Santuario di Cerna oggi alle 16, nella messa concerto di Avvento organizzata dall’emittente Tele Pace, in collaborazione con l’Ens di Verona(Ente nazionale sordi).

«Per la quarta volta abbiamo accettato l’invito e le canzoni che eseguiremo sono appunto in lingua dei segni», spiega la fondatrice e direttrice del gruppo corale Alessandra Marigonda, sordomuta dalla nascita e prodiga di attività artistiche che esprime in svariati campi: musica moderna, sacra, lirica e teatro.

«È grazie alla sensibilità di Mariarosa e Giuliana Dossi che ha preso vita a Cerna il progetto di mostrare al mondo che i sordi possono fare tutto tranne il sentire e la cosa è di buon auspicio per il futuro dato che la maggior parte dei servizi per i sordi è spesso sospesa per mancanza di fondi od altre motivazioni sempre penalizzanti».

I componenti di Mani di luce sono giovani ed anche una bimba di otto anni, udente ma muta, ne fa parte.

Marigonda, che è anche attrice, la scorsa Estate Teatrale veronese ha recitato in Lis il ruolo di Desdemona nello spettacolo shakespeariano del Teatro Laboratorio insieme al cast di Isabella Caserta.

«Del cantare in Lis è fondamentale sapere che la lingua non traduce in simultanea», conclude, «ma trasmette le emozioni che i brani intendono comunicare e tramite le mani diventano frasi al di là delle semplici parole». M. P.

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