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Guerini dirige l’«Holocaust»
la poderosa sinfonia di Pigovat

Il direttore Nicola Guerini
Il direttore Nicola Guerini
Il direttore Nicola Guerini
Il direttore Nicola Guerini

È una pagina sinfonica grandiosa, Holocaust Requiem dell’ebreo russo Boris Pigovat, che chiama in causa un complesso orchestrale gigantesco di oltre 90 strumentisti. L’ha incisa per la Naxos (al catalogo col n° 8.572729) il direttore veronese Nicola Guerini alla guida dell’Orchestra Sinfonica della Radio e Televisione croata, con la viola concertante della russa Anna Serova. Il disco ha appena ricevuto il Premio Pizzicato Supersonic ed è in nomination all'International Classical Music Award 2016 per la musica contemporanea.

Il cd è la testimonianza di un compositore che in questi anni ha acquisito una vasta popolarità ritornando proprio alle sue origini ebree, unitamente alla decisione di stabilirsi in Israele, il che gli ha dato la giusta ispirazione per trattare un tema importante come quello dell’Olocausto. Dal Duemila, Holocaust, enorme affresco per viola e grande orchestra, ha iniziato a riscuotere consensi e premi in tutto il mondo, dall’Ucraina dove Pigovat è nato, alla Nuova Zelanda, all’America. Ora è arrivata anche l’incisione discografica che servirà a diffonderlo ulteriormente.

Della struttura classica del Requiem, Holocaust utilizza solo i Requiem aeternam, Dies irae, Lacrimosa, Lux aeterna, perché Pigovat ritiene fossero le parti che meglio si adattavano al suo concetto di composizione tragica per orchestra e alla forma della sinfonia per viola.

La Sinfonica croata mostra di sfoggiare nel settore dei fiati, prime parti di alto livello, capaci di non far rimpiangere orchestre americane ed europee più titolate. La massa degli archi è peraltro altrettanto pregevole per qualità timbrica e precisione di intonazione, come testimoniano certi sottili e insidiosi passaggi, che accreditano l’incisione fra le più raccomandabili di questi ultimi mesi. La direzione di Guerini punta ad una cura analitica dei dettagli e ad un’attenzione alle linee interne, che si coglie nella concezione di un suono indubbiamente bello. Ma il direttore veronese mostra pure un notevole controllo tecnico, finezza stilistica e un’indiscutibile concentrazione espressiva nel rendere una partitura anche dai contrasti violenti e dalle angosciose tensioni.

Il cd è completato dal Poem of Dawn - già eseguito al Filarmonico al Settembre dell’Accademia di due anni fa - dove si replica la splendida prestazione offerta dalla violista Serova, cittadina della nostra Valpolicella e da qualche mese pure con nazionalità italiana.G.V.

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