<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Dedicato alla moglie Anna

Fra le pietre di Quinzano il presepe teatrale di Coltri

.
Un fermo immagine dal video di Gherardo Coltri
Un fermo immagine dal video di Gherardo Coltri
Il presepe teatrale di Coltri

Per lui, il veronese Gherardo Coltri, che ha appena compiuto ottanta anni ed è da una vita attore, regista di altrettanta esperienza, scultore, scenografo, costumista, pittore, vincitore di numerosi premi con la compagnia teatrale La Formica da lui fondata, la parola "poliartista" calza come il guanto al burattinaio. In tempo di Covid egli ha infatti creato sulle colline di Quinzano in località Corte Patrizi, via Volte Maso, un presepe fra vecchie pietre che si trovano nel giardino di casa sua dove vive nella natura e ha trascorso anni felici con la moglie Anna purtroppo scomparsa dopo lunga malattia sulla sedia a rotelle con cui però si muoveva bene fra abitazione ed esterno grazie ad appositi scivoli e accorgimenti vari costruiti dal marito.

Le caratteristiche della natività realizzata da Coltri non sono consuete ma mostrano al posto delle tradizionali sembianze, statuine dalle fattezze e lineamenti teatrali, assemblate a mano da lui stesso e messaggere di speranza a tutto tondo, per la salvezza degli uomini e di tutte le arti a cominciare dal teatro che oggi è seminfermo se non per sporadiche iniziative in streaming. La Madonna, San Giuseppe, il Bambino, un asinello, un pastorello, una lavandaia, due angeli che volano, cinque pecore. Questa la filodrammatica in scena.

«Tutto è fatto artigianalmente da me - racconta Coltri - La capanna a due piani si trova vicina ai poveri ruderi forse romani realizzata con polistirolo dipinto col pennello come si fa con le scenografie areniane, e i personaggi sono modellati con cartapesta, vestiti con abiti baroccheggianti utilizzando stoffe ricche plasmate nel Vinavil. Mi piace sottolineare inoltre che l'asinello che dorme si trova sotto una improvvisata tenda beduina».

Gherardo Coltri ha dedicato la sua opera alla moglie e si è dilettato nel girare un piccolo video che si intitola «Il presepe nel giardino di Anna» nel quale, fra i fiori, i simboli del Natale alle porte respirano en plein air e invitano la gente a rifuggire il consumismo delle feste per riscoprire invece la spiritualità salvifica che è in tutti noi, di qualunque religione siamo.

Michela Pezzani

Suggerimenti