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SI ALZA IL SIPARIO

E ora tocca ad Amadeus: «Emozione Arena, una festa in famiglia»

Ultimi biglietti disponibili per gli spettacoli di stasera e di martedì 14 settembre
Amadeus con il sindaco Sboarina
Amadeus con il sindaco Sboarina
Amadeus con il sindaco Sboarina
Amadeus con il sindaco Sboarina

Il viaggio nel tempo può iniziare. Un tuffo nel passato in cui ognuno potrà pescare ricordi ed emozioni ascoltando alcune delle canzoni che hanno fatto la storia della musica. Con una sorta di karaoke sotto le stelle e con un dj d’eccezione come Amadeus, che dopo tanti anni torna in quella Verona che l’ha visto crescere nelle emittenti locali prima di tentare la fortuna nelle radio nazionali per arrivare poi fino al palco di Sanremo. È tutto pronto in Arena per la prima delle due serate dedicate alla musica anni ‘60, ‘70 e ‘80, (stasera e martedì 14 settembre) proprio in quel tempio dove hanno ricevuto la loro consacrazione artisti leggendari e canzoni iconiche che hanno segnato trent’anni della storia musicale italiana e internazionale.

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Amadeus, cosa si prova a poche ore ormai da un evento a cui tiene così tanto?

«Provo tanta felicità e curiosità, Verona è la città in cui sono cresciuto. Ci siamo trasferiti qui quando avevo a sette anni, i miei genitori e mio fratello ci vivono ancora, ci sono rimasto fino ai vent'anni prima di andare a Milano. Sono stato tante volte all'Arena di Verona ma mai da conduttore, è un piacere poterlo fare per la prima volta all'interno di un teatro unico al mondo».

 

C’è molta attesa e curiosità, cosa si deve aspettare il pubblico e perché questo «viaggio nel tempo» sarà così speciale?

«Il pubblico è invitato a una grande festa della musica italiana e internazionale, una festa dedicata agli anni ‘60, ‘70 e ‘80. Sono canzoni legate sicuramente ai ricordi ma aspetto anche i più giovani, che conoscono quei brani e che possono venire a cantare e divertirsi con noi».

 

A cosa penserà appena salito sul quel palco nella «sua» Verona?

«Penserò alla musica, allo spettacolo. Cercherò di godermi ogni istante della serata e soprattutto di regalare divertimento al pubblico presente in Arena e a quello a casa che ci seguirà poi ad ottobre su Rai Uno».

 

Ci saranno anche tanti amici e parenti, c’è qualcuno che la farà emozionare a vederlo tra il pubblico?

«Ci saranno i miei genitori, mio fratello. Ci saranno i nipoti, ci sarà mia moglie Giovanna. Sarà bello averli lì tutti insieme».

 

Durante la prima presentazione dell’evento aveva detto di essere legato a molte delle canzoni che ci saranno, ma se dovesse sceglierne qualcuna in particolare? E per quale motivo, che momenti le ricorda?

«È troppo complicato fare un elenco perché sono tante quelle a cui sono affezionato. Le ho vissute tutte, anche quelle degli anni ‘60, avevo i 45 giri e ricordo che da bambino le ascoltavo. Quelle degli anni ‘70 erano quelle della mia adolescenza, quelle degli anni ‘80 sono quelle che iniziavo a mettere alla radio. Sono innamorato un po' di tutte».

 

Tanti artisti sono impazienti di salire sul palco e si respira un’atmosfera particolare…

«L'Arena ti regala emozioni uniche, lo dico pur non avendo mai condotto eventi ma è uno dei teatri a cielo aperto più belli al mondo. Chiunque salga su quel palco per cantare, condurre o per altre ragioni vive emozioni fantastiche».

 

A Sanremo si occupa anche della scelta delle canzoni e degli artisti, in questo evento anche, quello del direttore artistico oltre che conduttore sembra ormai un ruolo cucito su misura per lei, in futuro cercherà comunque altri progetti così?

«Dopo tanti anni di tv mi conosco e provo a interpretare i gusti del pubblico. Essere direttore artistico dei programmi che realizzi è come poter mettere la propria firma, assumersi la responsabilità di portare sul piccolo schermo uno spettacolo che è esattamente come tu lo volevi. Potrebbe accadere anche in futuro e non per forza per trasmissioni con la mia conduzione».

Luca Mazzara

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