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INTERVISTA

Da un’Arena all’altra, Giletti «mattatore» agli Rtl 102.5 Power Hits

Prima volta sul palco dell’anfiteatro per il conduttore, che affiancherà Angelo Baiguini
Massimo Giletti condurrà con Angelo Baiguini la prima parte dello show
Massimo Giletti condurrà con Angelo Baiguini la prima parte dello show
Massimo Giletti condurrà con Angelo Baiguini la prima parte dello show
Massimo Giletti condurrà con Angelo Baiguini la prima parte dello show

Da un’Arena all’altra. Da un simbolo della musica ad una piazza virtuale che negli ultimi anni è diventata una delle trasmissioni più iconiche della tv. Sarà la prima volta sul palco dell’anfiteatro scaligero per Massimo Giletti, pronto ad affiancare Angelo Baiguini alla conduzione della prima parte degli Rtl 102.5 Power Hits Estate 2021, il grande evento live di domani sera quando si alterneranno artisti italiani ed internazionali per decretare il tormentone dell’estate. Dopo di loro toccherà invece a Fabrizio Ferrari, Matteo Campese e Paola di Benedetto prendere in mano le redini dello show.
 

 

Cosa ci fa un conduttore televisivo sul palco dell’Arena per presentare un evento musicale?
Ho iniziato quest’anno a collaborare con Rtl 102.5 con una trasmissione che va in onda il venerdì mattina, ho preso il posto di Bruno Vespa e sono davvero contento di come sia andata questa esperienza. Quando Lorenzo Suraci mi ha chiesto di essere ai Power Hits non ci ho pensato un attimo e ho accettato, non capita tutti i giorni di poter stare su un palco così.

 

Che rapporto ha con l’Arena di Verona?
Sono stato spesso come ospite per seguire alcune opere liriche e altri eventi, come in occasioni degli appuntamenti condotti da Antonella Clerici, ma recentemente sono stato anche per il concerto-show de Il Volo, quel posto è sempre straordinario. E poi io ho un legame particolare con la città, mio nonno Giulio era veronese, era uno dei ragazzi del ‘99 che hanno fatto la Prima guerra mondiale da ragazzini, per questo rimango molto legato a quel territorio.

 

Sarà un grande appuntamento per eleggere il tormentone dell’estate 2021, ma qual è il suo rapporto con la musica?
Molto intenso, come quello della maggior parte degli italiani, la musica fa parte di noi e della nostra storia, è un qualcosa che abbiamo dentro e ci accompagna sempre. Per me è un’emozione continua, una sorta di memoria che mi riporta indietro e mi ricorda quello che è sfuggito. Ma attenzione, non vuol dire che io sia legato solo a canzoni del passato, anzi: io ascolto di tutto e amo tutta la musica, sono uno che mescola Beethoven con Mahmood, negli ultimi tempi ho imparato ad apprezzare molto un artista come Ultimo.

 


Dal suo «Non è l’Arena» a l’Arena di Verona, l’accostamento è quasi scontato…
In effetti il richiamo c’è e tra l’altro ho un’idea nel cassetto che sto cercando di sviluppare assieme a Gianmarco Mazzi, vedremo se sarà possibile realizzarla per l’anno prossimo.
 

 

Sono due simboli forti, da una parte la casa della musica e dall’altra una piazza virtuale che in poco tempo è diventato un punto di riferimento in tv.
Ci proviamo, non è mai facile trovare voci di chi è critico e di chi riesce a dire quello che pensa, a far discutere proponendo anche voci fuori dal coro. Questo è il mio modo di fare televisione, alla mia squadra di collaboratori dico sempre che siamo un po’ come gli ammutinati del Bounty, cercando di fare un giornalismo che abbia davvero il ruolo di «cane da guardia».
Ho la fortuna di lavorare con un editore molto libero come Cairo, e questo sicuramente è un punto fondamentale.
 

 

L’anfiteatro veronese quest’estate è stato un po’ il simbolo nazionale della ripartenza per gli eventi musicali in presenza…
Credo siano fondamentali, il sindaco ha fatto un lavoro molto forte e la sua voce si è sentita anche a livello nazionale. Ripartire è stato fondamentale e adesso vanno mantenuti e ampliati gli eventi in presenza, altrimenti qual è il senso di fare i vaccini se non si può tornare a vivere dal vivo certe emozioni? 

Luca Mazzara

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