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Schermi & visioni

Reptile
Grant Singer (2023)

L’idea così a sentimento non era neppure malaccio: prendere il carisma di Benicio del Toro e fargli ruotare attorno un crime-noir di quelli da America profonda, tra espliciti rimandi a «True Detective» e disagio diffuso alla Fincher. Taglio classico, protagonista perfetto, con in più un Justin Timberlake da spendere nella parte del cattivo. Mica male, direte voi. Già, mica male. Peccato che alla prova del piccolo schermo - lo trovate su Netflix - ci sia davvero poco da salvare di «Reptile», scritto e prodotto dallo stesso del Toro e affidato a Grant Singer. Vuoi per i buchi di plot, che in più punti si sfilaccia fino a farsi puro pretesto, vuoi per alcuni passaggi farraginosi e per una serie di personaggi poco consistenti, minuto dopo minuto si finisce per non prestare più attenzione alla vicenda. E a poco servono le musiche del berlinese Yair Elazar Glotman: senz’altro bocciato!

Luca Canini

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