<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Schermi & visioni

Il comico Robert De Niro e il Texas di Bogdanovich

Re per una notte
Martin Scorsese (1983)
Gira e rigira, tra giganti dello streaming e piccoli schermi, si finisce per inciampare sempre negli stessi film di Martin Scorsese: «Taxi Driver», «Quei bravi ragazzi», «Toro scatenato», «Casinò», «The Wolf of Wall Street» e poco altro. Eppure c’è tutto uno Scorsese di «seconda visione» da tenere a portata di clic (del telecomando e del mouse). Prendete ad esempio «Re per una notte», geniale satira del mondo dello spettacolo e terzo capitolo della collaborazione tra Scorsese e De Niro; «The King of Comedy» il titolo originale, ritratto impietoso di un aspirante comico sull’orlo di una crisi di nervi. Coprotagonista un immenso Jerry Lewis, scelto per il ruolo più insolito della sua incredibile carriera, quello del cinico conduttore televisivo che viene rapito e costretto a cedere il posto davanti alla telecamera. Un capolavoro profetico che 40 anni dopo continua a parlare la lingua del presente. Lo trovate su Mubi e Disney+.

L'ultimo spettacolo
Peter Bogdanovich (1971)
Esiste ed è forte, nel cinema americano a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, un'attrazione fatale per il realismo. Come se dopo decenni di lustrini e paillettes, di cilindri e frac, Hollywood avesse bisogno finalmente di sporcarsi le mani e di mangiare la polvere della provincia più profonda. (Ri)vedere per credere «The Last Picture Show» dell'ex critico Peter Bogdanovich («L'ultimo spettacolo» in italiano, lo potete noleggiare su Prime), un tuffo nel Texas più squallido e bigotto, una specie di stagno melmoso nel quale si dibatte una gioventù bruciata e repressa. Timothy Bottoms, Jeff Bridges e un'accecante Cybill Shepherd sono i figliocci di James Dean alle prese con la desolazione dell'America rurale, paralizzati dal vuoto che li circonda e immersi in un bianco e nero che sa di John Ford e Orson Welles.

Moving
Kang Full (2023)
Se Netflix è diventata la casa ufficiale del made in Corea, Disneydi certo non sta a guardare. Lo conferma la recente, e felicissima, intuizione di produrre e distribuire a livello globale l'adattamento in 17 episodi di «Moving», il fortunato webtoon di Kang Full. Risultato: «Una famiglia in fuga» - questo il titolo italiano - è già la serie K più vista di sempre sulla piattaforma di Topolino e la più cliccata su Hulu (negli Stati Uniti). Un botto strameritato perché c'è parecchio di buono in quello che si candida a diventare uno dei drama dell'anno. Protagonisti tre ragazzi con dei poteri speciali e un pericolosissimo assassino mutante con il quale fare i conti. Vero, l'idea dei teenager supereroi è roba vista e rivista, ma la confezione coreana garantisce umanità, umorismo e una colonna sonora mica male.

Luca Canini

Suggerimenti