Non sei invitata al mio bat mitzvah
Sammi Cohen (2023)
Succedono fatti singolari dalle parti di Netflix. Tipo che Adam Sandler, in questo caso nelle vesti anche di produttore, ingaggia la moglie e le due figlie e le spinge sotto i riflettori, inserendole nel cast di un film che ha evidentissimi risvolti autobiografici. Sandler è infatti cresciuto in una famiglia di ascendenza ashkenazita e di origini russe, nel cuore di Brooklyn. Calza a pennello insomma l’ambientazione ebraica del teen movie diretto da Sammi Cohen, che racconta le tanto coloratissime quanto prevedibilissime «disavventure» della tredicenne Stacy Friedman (Sunny Sandler), alle prese con l’ansia da bat mitzvah (il passaggio formale all’età adulta). Tutto già visto, tra luoghi comuni e fastidiosi cliché. Si ride qua e là, è vero, il ritmo è buono e qualche personaggio funziona (la rabbina Sarah Sherman), ma non basta per andare oltre il livello minchiatina.

Belfast
Kenneth Branagh (2021)
Per chi l'ha visto e per chi non c'era. Sbarca su Amazon Prime il film di Kennet Branagh che durante l'ultima notte delle stelle si è portato a casa l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale (dall'alto di ben sette candidature). Un ritorno a cuore aperto alla Belfast dell'infanzia del regista, lacerata, nell'agosto del 1969, dagli scontri tra protestanti e cattolici, una scia di sangue e di violenze scandita da attentati e saccheggi. Nel caos del conflitto nordirlandese si muove il piccolo Buddy (splendido il debuttante Jude Hill nel ruolo dell'alter ego di Branagh), «ostaggio» di una famiglia che non riesce a voltare pagina, a lasciarsi alle spalle una terra sull'orlo della guerra civile. Qualche lacrima facile di troppo, forse, ma «Belfast» è un film vero, girato con classe e baciato da una fotografia emozionante.

Past Lives
Celine Song (2023)
Arriverà anche nelle sale italiane, distribuito dalla Lucky Red, dopo l'anteprima al Sundance e il pieno di applausi a Berlino: «Past Lives» è uno dei titoli da tenere d'occhio in vista della stagione autunno-inverno, anche per il marchio di garanzia dell'americana A24. Che rende ancora più degno di attenzione il debutto sulla lunga distanza della canadese-coreana Celine Song. La trama? Due ragazzi legati da un amore benedetto dal destino e ostacolato dai mille «no» della vita, si allontanano e si riavvicinano in una danza struggente che li porterà a fare i conti con la realtà. Un'opera prima dalla classica impostazione romantica, certo, ma anche una riflessione sul concetto di identità. Protagonisti (stupendi) Greta Lee e Teo Yoo, incorniciati da una fotografia tutta sospiri e nostalgia e da una suadente colonna sonora. Voto: 8.