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SCHERMI E VISIONI

Peppermint Candy: caramelle al gusto menta e un fallimento al rovescio

In streaming grazie a Mubi il titolo più importante di Lee Chang-dong, il regista che ha traghettato il cinema coreano in una nuova era dopo il letargo degli anni Ottanta
  Peppermint Candy
Lee Chang-dong, 1999
Peppermint Candy Lee Chang-dong, 1999
  Peppermint Candy
Lee Chang-dong, 1999
Peppermint Candy Lee Chang-dong, 1999

Prima di Kim Ki-duk e di «The Isle», prima del fenomeno «Old Boy» e di Park Chan-wook, prima della consacrazione a livello planetario di Bong Joon-ho con «Memories of Murder» e soprattutto con «Parasite», Lee Chang-dong è stato il regista che ha traghettato il cinema coreano in una nuova era dopo il letargo degli anni Ottanta.

«Burning», presentato a Cannes nel 2018 e in corsa agli Oscar dell’anno dopo, è la sua opera più celebre anche dalle nostre parti (all’epoca dell’uscita nelle sale americane persino Obama la inserì nella lista dei suoi film preferiti accanto a «Black Panther» e «BlacKkKlansman»), ma «Peppermint Candy», datato 1999 e disponibile in streaming grazie a Mubi, resta il titolo più importante e significativo.

La storia narrata al rovescio è quella del suicida Kim Young-ho, quarantenne alla deriva dopo un’esistenza fatta di meschinità e violenza. Sette i capitoli che abbracciano vent’anni: dal 1999 e dal giorno in cui Young-ho decide di buttarsi sotto un treno, al 1979; un romanzo di formazione al contrario, che è anche una parabola sulla perdita dell’innocenza della moderna Corea del Sud. Bellissimo. LU.CA.

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