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Schermi & visioni

Ballerina
Lee Chung-hyeon (2023)

C’è tutto un filone di film orientali che raccontano la violenza e la vendetta dal punto di vista femminile. In Giappone, negli anni d’oro dei noir firmati Nikkatsu e Toei, il genere aveva addirittura un nome, pinky violence, e poteva spaziare dal thriller urbano al jidai-geki in costume. Da «Lady Snowblood» alle serie «Girl Boss» e «Female Prisoner», non mancano i classici da citare, con il prode Quentin Tarantino a prendere appunti per «Kill Bill». «Ballerina» arriva invece dalla Corea del Sud e anche da noi, un po’ a sorpresa, sta viaggiando alla grande (terzo nella Top 10 di Netflix). Protagonista una splendida Jeon Jong-seo, vittima in «Burning» di Lee Chang-dong e qui nelle vesti di dea del sangue e delle pistole. Dal punto di vista visivo una festa, peccato che la sceneggiatura non tenga botta come dovrebbe. Voto complessivo: 6.5.

Luca Canini

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