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Ci manda Pac Man
Tre veronesi
sbancano in rete

I tre veronesi che come SottoZen hanno riportato in vita Pac Man
I tre veronesi che come SottoZen hanno riportato in vita Pac Man
I tre veronesi che come SottoZen hanno riportato in vita Pac Man
I tre veronesi che come SottoZen hanno riportato in vita Pac Man

Inserisci il vecchio Pac Man nella vita reale, attraverso un video e pubblicalo su Youtube: ecco la ricetta per collezionare visualizzazioni. Lo hanno sperimentato dei ragazzi veronesi, appassionati di cinema, che si sono riuniti sotto la sigla SottoZen. Stefano Milani, Alberto Vicentini e Roberto Pasini, con i video sinora pubblicati, hanno fatto centro (quasi un milione di visualizzazioni) ed i vertici di YouTube se ne sono accorti, dando loro la possibilità di entrare nelle sedi di Londra e Berlino.

Qualche numero dei video più popolari prodotti dai Sottozen: «Pac Man Fruit stop motion» ha superato le 480mila visualizzazioni, «Pac Man in real life» le 380mila e «Pac Man gian robot over Hong Konk» in una settimana le 370mila. Ora è sopra le 400mila. Segue, l’ultima produzione dal titolo «Pac Man Post-it» con oltre 55mila visualizzazioni in soli tre giorni.

Il gruppo di amici che strizza l’occhio ai videogiochi dal gusto retrò ha sede in via Aniene 12 (Borgo Roma) e sul loro sito YouTube, con i remake del videogame creato da Tohru Iwatani e prodotto dalla Namco nel 1980, ci sono anche i tutorial cioè i video che spiegano come sono riusciti a creare gli effetti speciali cinematografici. È il loro punto di forza: saper creare con la grafica digitale quanto la creatività prima disegna. C’è pure la voglia di rigiocare con uno dei game vintage che ha fatto la storia, quel Pac Man formato arcade da sala che divenne subito popolare proiettandosi nel futuro come un classico. Il giocatore guida una creatura a forma di sfera, appunto Pac Man, con l’obiettivo di farle mangiare tutti i punti disseminati in un labirinto. Dovrà evitare i quattro «fantasmi» sino a quando questi, dopo aver mangiato i punti speciali, non potranno a loro volta essere annientati per 10 secondi. Non uno di più. L’idea di creare Pac Man porta con sé una curiosità: una pizza senza una fetta. Sembra, infatti, che Iwatani avesse avuto l’ispirazione ad una cena proprio guardando una pizza a cui era stata tolta una fetta. Pac Man è diventato talmente famoso che la sua icona è utilizzata spesso a simbolo dello stesso concetto generale di videogioco.

«Un gioco», commenta Pasini, «che ci ha fatto prima di tutto divertire». Poi, la sorpresa: gli appassionati più incalliti sembrano non essere delle nostre parti. «Dall’analisi delle visualizzazioni», spiega Pasini, «abbiano notato che il picco si raggiunge nella notte. Questo, significa che a guardare i nostri video sono in maggioranza gli appassionati d’Oltreoceano».

Che si tuffano con nostalgia nei tempi dei giochi che si dovevano «caricare» utilizzando un registratore e di quando ancora l’idea di Internet in tutte le case non era neppure abbozzata. Un fenomeno che gli appassionati chiamano retrogaming.M.Cerp.

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