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«Caro Battiato», il diario in tv del concerto-omaggio in Arena

In Arena Un momento del concerto «Invito al viaggio» per Franco Battiato svoltosi il 21 settembre
In Arena Un momento del concerto «Invito al viaggio» per Franco Battiato svoltosi il 21 settembre
In Arena Un momento del concerto «Invito al viaggio» per Franco Battiato svoltosi il 21 settembre
In Arena Un momento del concerto «Invito al viaggio» per Franco Battiato svoltosi il 21 settembre

Per chi ama Franco Battiato sarà un regalo prezioso. Un viaggio nella musica e nella poetica del grande artista che vedrà l’Arena di Verona (teatro lo scorso 21 settembre di uno straordinario concerto-omaggio) ancora una volta protagonista sul piccolo schermo. L’appuntamento con «Caro Battiato» è per mercoledì 5 gennaio su RaiTre, in prima e seconda serata. Questo lungo «viaggio» avrà Pif come narratore appassionato. Sarà lui, siciliano come il maestro che ci ha lasciati la scorsa primavera, a fare da guida in quello che, partendo proprio dal titolo, vuol essere un tributo affettuoso nel segno della leggerezza, lontano dai toni celebrativi da cui lo stesso Battiato rifuggiva. «È il diario, dietro e davanti le quinte, di quell’indimenticabile serata di settembre», anticipa Gianmarco Mazzi che del concerto “Invito al viaggio” e della successiva produzione televisiva è stato l’ideatore, «quando sul palco dell’Arena si erano alternati cantanti, musicisti, amici e colleghi di una vita. Un racconto», sottolinea, «attraverso gli occhi di Pif, che, con la sua sensibilità, propone contributi e interviste dei vari artisti». Tutti ingredienti di una riuscita alchimia di parole, canzoni e musica sul filo dei ricordi in un’atmosfera di festa. «Grazie all’affinità del conduttore con il mondo di Battiato, fatto di genio, intelligenza e raffinata ironia», ripete Mazzi. Autore televisivo, sceneggiatore, regista, scrittore e attore, Pif porterà per mano i telespettatori nei luoghi del maestro, partendo dalla sua terra, alle pendici dell’Etna, fino all’anfiteatro scaligero, ultima tappa di un «transito terreno» dove l’assenza è stata colmata da tantissime presenze. Compresa una tappa a Reggio Emilia durante le prove generali dello spettacolo. Il 5 gennaio sarà, quindi, l’occasione per rivivere le emozioni di quella magica serata-evento. All’«invito», quel 21 settembre, avevano risposto decine di artisti, portando ciascuno la propria peculiarità, con grande rispetto e senza inutili stravolgimenti. L’elenco è lunghissimo: Sonia Bergamasco e Cristina Baggio, Arisa, Morgan, Angelo Branduardi, Gianni Morandi, Max Gazzè, Carmen Consoli, Mahmood, Cristina Scabbia e Davide Ferrario, Carlo Guaitoli, Emma, Paola Turci, Fiorella Mannoia, Gianni Maroccolo, Andrea Chimenti, Antonio Aiazzi, Beppe Brotto, i Subsonica, i Bluvertigo, Vinicio Capossela, gli Extraliscio, Alice, Juri Camisasca e Nabil Bey, Eugenio Finardi, Simone Cristicchi, i Baustelle, Jovanotti, Luca Madonia, Giovanni Caccamo, Fabio Cinti, Colapesce e Dimartino, Carmen Consoli, Mario Incudine, Gianna Nannini, Vasco Brondi, Enzo Avitabile, Diodato e l’orchestra della Filarmonica Bruno Bartoletti diretta da Carlo Guaitoli. I brani proposti, molti dei quali sono stati raccolti in un doppio cd, ripercorrono l’immensa produzione artistica del cantautore siciliano. Basti ricordare Jovanotti con “L’era del cinghiale bianco”, Gianni Morandi nel brano scritto proprio per lui, “Che cosa resterà di me”, una intensissima Emma ne “L’animale”, “La stagione dell’amore” interpretata da Fiorella Mannoia. E poi “Cuccurucucu” con Gianna Nannini, “Bandiera bianca” ritmata da Colapesce e Dimartino, “No time no space” con Mahmood, la commozione di Carmen Consoli per “Tutto l’universo obbedisce all’amore”, le lacrime di Paola Turci in “Povera Patria”, il rarefatto “Re del Mondo” di Angelo Branduardi”, le atmosfere mistiche di “Oceano di silenzio” e “L’Ombra della luce” con Eugenio Finardi a la coppia Camisasca-Nabil, i fuoriprogramma di Morgan e Bluvertigo in “Shock in my town” fino al momento più emozionante, “La cura”, inno all’amore interpretato da Alice che davanti alla standing ovation del pubblico ringraziava Franco a nome di tutti: «Ci hai lasciato molto di più delle canzoni».•.

Enrico Santi

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