<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Beppe, musica e poesia tra Dylan e la Pivano

Una cena tra amici Beppe Montresor, il primo a sinistra, con Marina Silletti, Vincenzo Amato e Max GuglielmettoL’addio Beppe in una foto scattata da Nicoletta Ferrari di Dismappa
Una cena tra amici Beppe Montresor, il primo a sinistra, con Marina Silletti, Vincenzo Amato e Max GuglielmettoL’addio Beppe in una foto scattata da Nicoletta Ferrari di Dismappa
Una cena tra amici Beppe Montresor, il primo a sinistra, con Marina Silletti, Vincenzo Amato e Max GuglielmettoL’addio Beppe in una foto scattata da Nicoletta Ferrari di Dismappa
Una cena tra amici Beppe Montresor, il primo a sinistra, con Marina Silletti, Vincenzo Amato e Max GuglielmettoL’addio Beppe in una foto scattata da Nicoletta Ferrari di Dismappa

Il mondo della musica, non solo quello veronese, è in lutto per la perdita di Pier Giuseppe Montresor, critico musicale scomparso sabato all’età di 62 anni, dopo aver dato per decenni un contributo indimenticabile alla valorizzazione di gruppi e cantanti. «Indispensabile e impeccabile», così definisce il suo colto apporto Enrico De Angelis, a lungo nella redazione Spettacoli de L’Arena. «Metteva nel giornalismo tutte quelle doti umane per cui era amato: un’onestà intellettuale fuori dall’ordinario, una capacità critica e di sintesi che gli consentiva di inserire in un breve articolo una mole incredibile di informazioni e di cultura, con profondità e precisione. Ogni locale veronese che proponeva musica di qualità è cresciuto grazie a lui, a quello che scriveva». Aveva la capacità di valorizzare i talenti, che nel Veronese sono numerosi, tra strumentisti, cantanti e gruppi, «e Beppe sapeva vagliarli, trovava il meglio nelle forze della nostra città». Questo non significa che il suo orizzonte fosse limitato alla cerchia delle mura scaligere, anzi. Il suo interesse per la musica partiva da oltreoceano, dagli Stati Uniti con Bob Dylan e il folk americano, per allargarsi alla canzone d’autore italiana, al folk inglese e irlandese, alla canzone francese: tra i suoi preferiti Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Piero Ciampi, Gualtiero Bertelli, Alberto D’Amico, Paolo Conte, Franco Battiato, Jacques Brel. La sua mente non creava barriere. Beppe era anche nella giuria delle “Targhe Tenco”. Ora molti gruppi veronesi gli stanno dedicando brani o interi concerti: ieri lo ha fatto la Big-Band ritmo-sinfonica Città di Verona sul Monte Baldo, e domenica si farà altrettanto nella serata omaggio a Frank Zappa al Teatro Romano. I funerali si svolgeranno mercoledì alle 9,30 nella chiesa di San Francesco D’Assisi, in Borgo Trento, il quartiere dove Beppe viveva. Conservava un ricordo prezioso nel portafogli: una lettera di Fernanda Pivano, l’esperta della Beat generation, che si complimentava con lui per la recensione di un suo libro. •.

Laura Zanoni

Suggerimenti