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Il prestigioso teatro giapponese

Battistoni e Benciolini alla conquista di Tokyo, Suntory Hall da brividi

Il direttore Andrea Battistoni e il flautista Tommaso Benciolini alla Suntory Hall di Tokyo
Il direttore Andrea Battistoni e il flautista Tommaso Benciolini alla Suntory Hall di Tokyo
Il direttore Andrea Battistoni e il flautista Tommaso Benciolini alla Suntory Hall di Tokyo
Il direttore Andrea Battistoni e il flautista Tommaso Benciolini alla Suntory Hall di Tokyo

La prima volta che si sono conosciuti erano appena adolescenti e sedevano entrambi nell’orchestra del Conservatorio Dall’Abaco di Verona. Ma, al di là della strada che già si palesava loro davanti come giovani musicisti di successo, nessuno avrebbe mai immaginato - forse nemmeno loro stessi - di rivederli assieme su uno dei palchi più prestigiosi del mondo, la Suntory Hall di Tokyo, nella veste di affermato solista, l’uno, e di blasonato maestro d’orchestra, l’altro. E invece, a distanza di anni, il destino li ha portati sulla stessa scena internazionale.

 

A condividere un progetto che oltre a rinnovare un’amicizia in realtà mai sopita, ha suggellato un sodalizio artistico capace di farsi apprezzare anche nel Paese del Sol Levante, dove dal 2016, il compositore scaligero Andrea Battistoni dirige la Tokyo Philharmonic Orchestra (il più antico complesso di musica classica del Giappone), che per tre serate consecutive ha accompagnato il flautista Tommaso Benciolini nell’esecuzione de “Il Giardino delle delizie”. Concerto per flauto e orchestra ispirato al celebre trittico di Hieronymus Bosch (datato 1480 -1490) conservato nel Museo del Prado di Madrid, che Battistoni ha composto appositamente per il collega solista.

 

Ammirato il pubblico presente a questa prima giapponese, diretta dal suo medesimo compositore, il quale, in ossequio alla complessità e raffinatezza del capolavoro di Bosch, non poteva che ricalcarne, nell’opera musicale, la stessa ricercatezza narrativa ed eleganza di forma. Così, la partitura contempla un movimento introduttivo dai colori scuri che intona la Creazione dipinta sulle ante esterne del trittico, seguito da un tempo descrittivo della prima scena interna (l’Eden), simbolo dell’innocenza, poi da un grande tema centrale, riferito allo scomparto di mezzo (Il Giardino delle delizie, popolato da figure animali e antropomorfe evocative del peccato), e infine dall’Inferno.

 

Su questa rappresentazione iperbolica, «ho cercato di costruire una trama sonora che evocasse i colori e la fantasia sfrenata di Bosch», spiega Battistoni. Affidati all'orchestra, come a una tavolozza musicale «dalla quale il flauto di Tommaso ha saputo librarsi proprio come una delle fantastiche creature alate del dipinto». Spetta ad altri, aggiunge, «esprimere un giudizio sulle mie composizioni, tutto ciò che cerco è un dialogo col pubblico più vasto possibile. Una musica che guidi gli ascoltatori in un universo sonoro avvincente e commovente, per cui ritengo necessario un linguaggio armonico fortemente ancorato nella tonalità, e l'uso di temi ricorrenti, immediatamente riconoscibili, intenti a tenere viva l’attenzione». «Un prezioso e godibile arricchimento questo Giardino delle delizie, anche per il repertorio per flauto solista e orchestra», plaude Benciolini. Resta da augurarsi solo una prima italiana!

Francesca Saglimbeni

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