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Aria internazionale al Verona Shakespeare Fringe Festival

Fringe Festival Giampiero Beltotto, Cristiano Corazzari, Marta Ugolini, Carlo Mangolini, Silvia Bigliazzi
Fringe Festival Giampiero Beltotto, Cristiano Corazzari, Marta Ugolini, Carlo Mangolini, Silvia Bigliazzi
Fringe Festival Giampiero Beltotto, Cristiano Corazzari, Marta Ugolini, Carlo Mangolini, Silvia Bigliazzi
Fringe Festival Giampiero Beltotto, Cristiano Corazzari, Marta Ugolini, Carlo Mangolini, Silvia Bigliazzi

Aria fresca, aria internazionale. L'Estate Teatrale Veronese ospita per la terza volta nel suo cartellone otto giorni di spettacoli provenienti da Regno Unito, Georgia, Macedonia, Svezia, Romania e Stati Uniti. Al Camploy dal 24 al 31 agosto, sempre alle 21 va in scena il Verona Shakespeare Fringe Festival, realizzato con la collaborazione tra il Comune di Verona e il Centro di Ricerca Skenè dell’Ateneo scaligero, e quest’anno anche con il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Perché fare rete, ha sottolineato Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Cultura, è integrare Verona nel sistema culturale del Veneto. Per farlo è necessario dotarsi di strutture organizzative robuste come il Teatro Stabile del Veneto che, ha spiegato il suo direttore Giampiero Beltotto, «si mette al servizio della città, perché vorremmo che il Veneto diventasse il luogo in cui la teatralità europea possa venire e portare il meglio di quello che produce». Una progettualità che incrocia la ricerca con il territorio: «L'Università incontra il territorio e dispone di reti internazionali», ha detto l'assessore alla cultura Marta Ugolini, «perché il Fringe possa finalmente spiccare il volo». Il Fringe è già, unico in Italia, ad essere parte dell’European Shakespeare Fringe Network, la rete che riunisce i principali festival europei tematici, ed è parte integrante della Summer School “Shakespeare e il Mediterraneo” organizzata dal Centro Skenè e dedicata quest’anno allo studio di “Antonio e Cleopatra”. Il Fringe ha ricordato la fondatrice Silvia Bigliazi di Skenè, Università di Verona – nasce assieme a Sidia Fiorato, David Schalkwyk, e a John Blondell. La direzione artistica è di Carlo Mangolini: «Il festival ha 75 anni non esisteva una sezione tematica dedicata all'internazionalità. È stato fatto un grande passo in avanti nella selezione». Gli effetti già si intravvedono nel primo spettacolo che aprirà il 24 agosto il calendario. Il regista georgiano Levan Tsuladze porterà un Othello assolutamente inedito in produzione in questi mesi. Il 25 agosto al Camploy c'è Alchemy of Gender. Un monodramma di Lisa Wolpe nota per la sua sperimentazione sui temi “gender” nella drammaturgia shakespeariana. Sabato 26 agosto, sarà la volta del Riccardo III dei rumeni Aradi Kamaraszínház Theatre Company. Domenica 27 agosto, ci sarà Feast, spettacolo scritto da Olivia Negrean per la compagnia inglese Parabbola. Sei personaggi femminili in cucina parlano dei personaggi shakespeariani. Dalla cucina alla poesia per riscoprire, nella purezza della lingua originale, il poemetto Venus and Adonis proposto lunedì 28 agosto dagli inglesi di The Noon Tide Sun. Martedì 29 agosto, invece, ad essere protagonista sarà la danza contemporanea macedone della Skopje Dance Theatre in Lady Macbeth. Dalla danza alla musica: mercoledì 30 agosto con gli svedesi di AbsoLutemusicDuo Malin Sternbrink e Niklas Atterhall, dialoghi e soliloqui, tratti da alcuni dei drammi shakespeariani più amati, si intrecciano ad iconiche hit anni ‘80. Giovedì 31 agosto gran finale con gli americani Naked Shakes e il loro The death of Kings, un adattamento di Irwin Appel ispirato a otto dei drammi storici di Shakespeare. •.

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