Alcune delle hit entrate nella storia della musica degli ultimi 50 anni. E questo basterebbe ad accendere di nuovo l’enorme jukeboxe sotto le stelle dell’Arena. Ma se a condurre è un mattatore assoluto come Amadeus tutto lo show diventa ancora più bello.
È lui ad impreziosirlo, è lui a tenere alto il ritmo quando sta per calare, è lui a prendere per mano il pubblico e ad accompagnarlo in un viaggio che parte dagli anni ’60 fino ai 2000, come recita il titolo della rinnovata edizione della sua «Arena Suzuki». Uno spettacolo cucito su misura per lui, che ancora una volta dimostra di essere tra i migliori showman che il panorama nazionale può offrire.
Si riprende Verona dove è cresciuto e dove ha mosso i primi passi in radio, per la terza volta in quell’anfiteatro che aveva sempre mancato ai tempi del Festivalbar ma che adesso, con la terza edizione di un’Arena Suzuki ancora sold out, è diventata un po’ anche casa sua.
La prima serata
Si parte con Trevor Horn, nome che a molti non dice niente, ma «Video killed the radio star» è uno dei brani iconici tra la fine degli ’70 e gli anni ’80. Si torna in Italia con la verve di Paola & Chiara che dopo il ritorno all’ultimo Sanremo vivono una seconda giovinezza: e con le loro «Amici come prima», «Festival» e «Vamos a bailar» c’è tutta l’Arena a cantare e a muoversi con loro.

Un po’ più di nicchia la «Wot» di Captain Sensible che riporta l’atmosfera agli ’80, prima della country-dance dei Rednex e la loro «Cotton Eye Joe» da anni ormai tra le canzoni più ballate nelle feste di paese e non solo. Adriano Pappalardo canta tra il pubblico la sua eterna «Ricominciamo» ma tra i più attesi della serata ci sono anche i Simple Minds con «Don’t you (forget about me)» e «Alive e kicking», poi Renga e Nek tornano in Arena e si lanciano in medley da «Lascia che io sia» a «Angelo» e «Laura non c’è».
Per gli anni ’70 Amadeus chiama sul palco anche The Sugarhill Gang con «Rapper’s delight» ma è con la «What is love» di Haddaway che l’Arena ritrova energia per una delle canzoni più ballate negli anni ’90. Poi tocca al «Gioca Joer» e all’omaggio a Toto Cutugno con «L’italiano» che strappa applausi a tutti.
La «Spirit in the sky» di Doctor & the medics anticipa una delle protagoniste assolute, Iva Zanicchi con le sue «Testarda io» e «Zingara». La serata continua, il palco dell’Arena accoglie anche i Tavares e applaude forte Irene Grandi con «Bum bum» e «Bruci la città».
È ormai mezzanotte ma il pubblico ha ancora energie per scatenarsi con la «Asereje» delle Las Ketchup e scoprire che il famoso balletto le persone se -lo ricordano ancora, prima della chiusura affidata ad Alan Sorrenti con «Tu sei l’unica donna per me» e l’immancabile «Figli delle stelle».
La seconda serata
Non da meno la line up di stasera (inizio alle 21), visto a salire sul prestigioso palco scaligero saranno Kool & The Gang con la loro “Celebration”, Gala con “Freed From Desire”, quindi Lorella Cuccarini “La notte vola”, Jimmy “Bo” Horne “Gimme Some”, Blue “One Love”, Le Vibrazioni “Dedicato a te”, Plastic Bertrand “Ça Plane Pour Moi”, Amedeo Minghi “1950”, Mietta “Angeli noi”, Haiducii “Dragostea Din Tei”, Orietta Berti “Fin che la barca va”, Ice Mc “Think About The Way”, The Rubettes “Sugar Baby Love”, Jalisse “Fiumi di parole” e Laid Back “Sunshine Reggae”.