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Yoga in carcere, nelle cliniche e nelle comunità terapeutiche: la tavola rotonda a Villa Buri

Villa Buri ospita una scuola dell'infanzia
Villa Buri ospita una scuola dell'infanzia
Villa Buri ospita una scuola dell'infanzia
Villa Buri ospita una scuola dell'infanzia

«Esperienze yogiche nel sociale. Oltre la dualità». È questo il titolo della tavola rotonda, ad ingresso gratuito, che si tiene oggi, sabato 28 maggio, a Villa Buri nell'ambito del Kundalini Yoga Fest Veneto. 

Il tema trattato è quello della pratica dello yoga con le cosiddette «popolazioni a rischio», ovvero nelle carceri, cliniche e comunità terapeutiche. Interverranno operatori del settore dalla casa circondariale di Montorio alla comunità terapeutica La Genovesa e la clinica Santa Giuliana. Introduce l'argomento il direttore del carcere Mariagrazia Bregoli e modera Roberto Cagliero, già docente universitario e insegnante di yoga.

Alla tavola rotonda a parlare di della «prigione delle donne» e di come «lo yoga sia la pratica di riappropriazione del Corpo», sarà Paola Sofia Baghini, insegnante di yoga al carcere e nelle comunità e cliniche terapeutiche;  Amedeo Bezzetto, psicologo e psicoterapeuta di San Giuliana, specializzato nell'area adolescenziale, che parlerà del corpo dell'adolescente con disturbo psichiatrico. Ci sarà poi l'intervento dello stesso Cagliero che parlerà delle intersezioni: «Trauma, yoga e percezione in ospedale, in carcere e comunità».

E poi ancora Maria Saveria d'Agostino, responsabile della Genovesa che parlerà dell'esperienza yogica in comunità, e Linda Fabrello e Raffaella Rosa, responsabili del progetto «cavalli in carcere»  che racconteranno dell'interazione tra yoga e cavalli in carcere. Infine Davide Toffanin, operatore nell'ambito delle dipendenze e insegnante di yoga e  Sat Nam Rasayan, che parlerà della necessità di vedere le dipendenze dalla prospettiva dello yoga  e della meditazione, e Giacomo Cavalcanti, artista e scrittore, sulla pratica dello yoga in carcere in un contesto di riforma della pena.

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