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Alle 17 alla Fucina Machiavelli

«Un'ora di musica» con Paola Gentilin e Margherita Santi

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Margherita Santi e Paola Gentilin
Margherita Santi e Paola Gentilin
Margherita Santi e Paola Gentilin
Margherita Santi e Paola Gentilin

Ultimo appuntamento della rassegna «Un’ora di musica» con un duo al femminile, composto dalla violoncellista Paola Gentilin e dalla pianista Margherita Santi, che eseguiranno sonate scelte di Beethoven e Brahms, oggi (sabato 23 aprile) alle 17 nello spazio di Fucina Machiavelli (via Madonna del Terraglio 10).

Di Beethoven sarà eseguita la quinta ed ultima, e forse la più profonda e più bella, delle Sonate per pianoforte e violoncello - in re maggiore, op. 102 n. 2, che rappresenta in pieno l’evoluzione compositiva del genio di Bonn. Quando alla fine del diciottesimo secolo Beethoven componeva le prime due sonate per violoncello e pianoforte il genere non esisteva ancora, come forma specifica e affermata. Il rapporto tra il pianoforte ed uno strumento di tessitura grave pone infatti problemi compositivi particolarissimi e di difficile soluzione, perché il suono del violoncello viene facilmente coperto dal suono del pianoforte. Il fatto che la Sonata per pianoforte e violoncello non fosse ancora stata affrontata da autori come Haydn e Mozart permise però a Beethoven una grande libertà compositiva che divenne fondamentale non solo nell'arco biografico-stilistico beethoveniano, ma nella storia stessa della musica da camera.

Di Brahms si è scelta invece la Sonata in mi minore, iniziata nel 1862, dopo che l'autore aveva svolto una brillante attività pianistica in lunghe tournées in Germania e fuori. Da principio il musicista aveva scritto due movimenti e un adagio, ma non rimase soddisfatto da quest'ultimo tempo, tanto è vero che accantonò la Sonata per riprenderla poi nel giugno del 1865 e aggiungervi un Finale in forma di fuga. La prima esecuzione ebbe luogo a Lipsia solo il 14 gennaio 1871, dopo un lunghissimo lavoro di perfezionamento.

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