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Stasera al K2

Torna in sala «Caro Diario» con una versione restaurata

Il poster di «Caro Diario»
Il poster di «Caro Diario»
Il poster di «Caro Diario»
Il poster di «Caro Diario»

«Caro diario, c’è una cosa che mi piace fare più di tutte!», scrive Nanni Moretti, prima di comparire in sella alla sua Vespa per le vie di una Roma deserta d’agosto. Esordisce così il capolavoro del regista di Brunico, «Caro diario», in programma oggi al cinema K2, in una nuovissima versione in 4K, restaurata dalla Cineteca di Bologna nell’ambito del progetto «Il cinema ritrovato». Il film, che valse a Moretti la palma alla regia al Festival del Cinema di Cannes nel 1994, doveva essere inizialmente un corto da proiettare in apertura ai film del Nuovo Sacher (come la casa di produzione Sacher Film, il cinema Nuovo Sacher è stato fondato dallo stesso regista). Ma poi è diventato quella meravigliosa opera, onesta e leggera, che, raccontando Moretti, racconta il mondo.

 

Il primo capitolo si intitola «In Vespa» e mostra il regista vagare per le vie di Roma: dal quartiere della Garbatella, alla scoperta di Spinaceto, fino al luogo dove fu assassinato Pier Paolo Pasolini, sulla spiaggia dell’idroscalo. Le immagini sono in costante dialogo con le musiche e gli incontri, con sconosciuti o personaggi famosi, sono un pretesto per sviluppare intuizioni, riflessioni generazionali, per sbeffeggiare certo cinema «estivo» e certa critica italiana, il critico torturato con la lettura delle sue stesse recensioni è interpretato da Carlo Mazzacurati. Il secondo capitolo è «Isole», più precisamente le Eolie, dove Nanni Moretti e l’amico Gerardo, intellettuale apparentemente restio alla televisione, cercano il luogo giusto per lavorare, passando da Lipari, Salina, Stromboli, Panarea e un’Alicudi senza corrente né acqua calda. Il terzo capitolo, intitolato «Medici», racconta senza sprofondare nell’emotività della reale malattia di Moretti e della difficoltà di trovare una diagnosi, attraverso uno stuolo di medici che non sanno ascoltare. Gli appuntamenti sono alle 17, 19 e 21. •

Giovanna Girardi

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