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La rassegna cinematografica

Schermi d’amore si congeda con Rock Hudson e Julie Christie

Rock-Hudson e Jane Wyman nel film "Secondo amore"
Rock-Hudson e Jane Wyman nel film "Secondo amore"
Rock-Hudson e Jane Wyman nel film "Secondo amore"
Rock-Hudson e Jane Wyman nel film "Secondo amore"

Il Festival «Schermi d’Amore» si conclude ufficialmente oggi nella la Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia con quattro proiezioni (in lingua originale con sottotitoli in italiano) a ingresso libero fino a esaurimento posti, con precedenza agli abbonati. Si comincia alle 15 con «Secondo amore» di Douglas Sirk (1955), commovente melodramma in cui una ricca vedova (Jane Wyman) si trova costretta a scegliere tra il tenero sentimento che la lega al suo giardiniere (Rock Hudson, attore prediletto del regista) e l’approvazione dei figli, ostili alla relazione della madre con un uomo meno abbiente e assai più giovane.

Doppietta alle 17.30 con «William Wilson» di Louis Malle (1968, mediometraggio di circa mezzora, basato sull’omonimo racconto di Edgar Allan Poe, che schiera l’inedita supercoppia francese Alain Delon/Brigitte Bardot) e, a seguire, la replica della tragicommedia di Joseph Losey «Una romantica donna inglese» (1975), interpretata da Glenda Jackson, Michael Caine e Helmut Berger.

Gran finale alle 21.15 con il capolavoro di Losey «Messaggero d’amore» (1971), basato sul romanzo di Leslie Poles Hartley «L’età incerta» e adattato per il grande schermo dal Premio Nobel Harold Pinter, che per il regista aveva già sceneggiato «Il servo» (1963), e «L’incidente» (1967). Ambientato nell’Inghilterra del 1900, il film segue le peripezie estive del tredicenne Leo Colston (Dominic Guard), divenuto per caso il «messaggero d’amore» tra l’aristocratica Marian Maudsley (Julie Christie) e il fattore Ted Burgess (Alan Bates), la cui appassionata relazione non può assolutamente essere scoperta da altri, non tanto perché lei è già stata promessa in sposa a un visconte, ma in quanto i due appartengono a classi sociali diverse. Un classico del cinema anglosassone (non a caso il British Film Institute l’ha inserito nella lista dei migliori cento film britannici del XX secolo), premiato con la Palma d’oro a Cannes e con quattro BAFTA: Miglior attore non protagonista (Edward Fox), Miglior attrice non protagonista (Margareth Leighton), Miglior sceneggiatura e Miglior attore debuttante (Dominic Guard). •

Angela Bosetto

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