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Alle 18,30

Il racconto di Medea, il mito dalla Grecia antica ad oggi a Fuori Binario

Francesca Veneri in «Medea»
Francesca Veneri in «Medea»
Francesca Veneri in «Medea»
Francesca Veneri in «Medea»

Nulla è cambiato nella sostanza dall'antica Grecia ai tempi nostri riguardo alle vicissitudini di «Medea» che oggi a Fuori Binario alle ore 18,30 cavalca il tempo nella rappresentazione teatrale curata nella rilettura del testo da Maria Cannata, interpretata da Francesca Veneri.

Il lavoro fa parte della mini rassegna sul teatro classico antico organizzata dalla Veneri, direttrice artistica delle iniziative dello spazio off di Borgo Roma (Via Marchi, 12) e si tratta di ispirazioni e suggestioni dal mito euripideo, precedute da una breve relazione, con immagini, della professoressa Maria Cannata. L'ideazione scenica è di Andreapietro Anselmi e Francesca Veneri e la voce fuori campo è di Isabella Dilavello, con sound designer di Gianni Coeli. L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

«Partendo dal mito si racconta di una donna che uccide i propri figli per punire il loro padre che l’ha tradita - spiega Veneri - e si costruisce un personaggio complesso e sfaccettato in cui la dimensione del soggettivo trabocca di passione, dolore e furore, in una mescolanza rigorosa di consapevolezza, lucidità e determinazione». Il sentimento cardine del dramma è dunque il conflitto interiore che si genera e pervade questo personaggio che sprigiona una forte tensione interna nella quale la fanno da padroni gli impulsi. «Il monologo si propone come un flusso di memoria, di emozioni, voci interiori - prosegue l'attrice - che spingono e urlano la sofferenza scomposta del tradimento e dell’inganno».

Michela Pezzani

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