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Prima nazionale stasera al Teatro Romano

Giulio Scarpati in scena con «Il teatro comico» di Goldoni e un cast tutto veneto

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Gli interpreti di «Il teatro comico» in scena stasera al Teatro Romano
Gli interpreti di «Il teatro comico» in scena stasera al Teatro Romano
Giulio Scarpati presenta «Il teatro comico»

Questa sera (martedì 24 agosto) alle 21 al  Teatro Romano, nel programma dell'Estate teatrale veronese, va in scena in prima nazionale «Il teatro comico» di Carlo Goldoni con Giulio Scarpati (l'indimenticato protagonista tv di «Un medico in famiglia») e con Grazia Capraro, Aristide Genovese, Vassilij Mangheras, Manuela Massimi, Solimano Pontarollo, Irene Silvestri, Roberto Vandelli, Anna Zago, adattamento e regia di Eugenio Allegri. Lo spettacolo è una coproduzione PPTV e Teatro Stabile del Veneto.

 

«Il teatro comico» è un testo metateatrale (in scena una compagnia impegnata nelle prove di uno spettacolo) estremamente moderno nella sua concezione, esempio di teatro nel teatro da cui emergono gli intenti della riforma goldoniana. In un periodo critico come quello che stiamo attraversando, la scelta di questo testo invita a una riflessione sul mestiere dell’attore e sulle sue difficoltà, sul teatro e sulle sue poetiche.

 

Lo spettacolo è uno dei due titoli selezionati nell’ambito del progetto PSV- Professione Spettacolo Verona - dell’Estate Teatrale Veronese 2021, rassegna organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven. Coinvolta in prima linea la compagnia veronese Teatro Scientifico - Teatro Laboratorio assieme ad altre sei realtà produttive professionali venete: Ensemble, Pantakin, Tam, Theama e Tib, oltre alla partecipazione del Teatro Stabile del Veneto.

 

«Avere oggi l’opportunità di mettere in scena quest’opera – afferma il regista Allegri -, significa poter approfittare di un’occasione storica. Con l’esempio prezioso e antico di un dibattito pubblico laico, pratica andata disgraziatamente perduta dalla fine del ‘900, possiamo testimoniare l’irrinunciabilità del teatro nella società. Si riafferma il ruolo dello spettacolo teatrale quale fatto gioioso, anche nel pieno del tormento, anche quando fuori dai teatri ci si trova a convivere, malgrado o no, con le catastrofi. E poi in questo testo c’è una svolta culturale in quanto è la scena a riflettere su di sé e non lascia ad altri il compito di farlo. Succede allora che uno scritto pochissimo rappresentato sulle scene contemporanee, si riproponga quale moderno classico contemporaneo all’attenzione di teatranti e di spettatori e felicemente ne unisca le sorti».

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