«Quando entri al Giardino ti accorgi subito che l'unica cosa che conta è la musica. E Giamprimo (Zorzan) è uno dei pochi gestori che non mi ha mai chiesto quanta gente portassimo. Piuttosto mi disse: ma siete capaci di rifare gli Who? Perché se non piacete, non vi faccio più tornare».
Sono le parole di Giampaolo Corradini, ormai di casa al club di Lugagnano, e protagonista assoluto del prossimo weekend in via Cao del Prà. Cantante e chitarrista presente sul palco sia stasera con “The Younger”, tributo acustico a Neil Young, sia domani con “The Substitutes”, in una personale rivisitazione dei The Who. «The Younger è un trio e con me sul palco ci saranno Gianni Campovecchi alla testiera e Fabio Debbi al benjo, chitarra e ukulele, con l'idea di riprendere Neil Young in una versione pacata e misurata, ripercorrendo gran parte del suo repertorio anni '70: da quello con “Crosby, Stills, Nash & Young” fino ai dischi più conosciuti come “Harvest”, “Rust never sleeps” e “After the gold rush”.
Abbiamo suonato diverse volte al Giardino in formazione elettrica, ma con questa formazione sarà una sorta di debutto». Domani invece con “The Substitues”, quintetto formato da Matteo Bonacini (chitarra, voce), Luca Canei (batteria), Luigi Tocci (basso, voce), Matteo Montanari (tastiera), si alzeranno un po' i volumi degli amplificatori, con Corradini e soci a ripercorrere al meglio la carriera della band capitanata da Daltrey e Townshend. Come fanno ormai da 20 anni: «Sabato celebreremo il nostro ventennale sui palchi, e parafrasando gli Who, proporremo il nostro “The Sub hits 20”: la prima parte del concerto sarà dedicata ai dischi “Tommy” e “Quadrophenia”, e nella seconda spazio ai grandi classici per un totale di 20 canzoni, appunto». Conclude Corradini: «Questa dovrebbe essere la quinta volta al Giardino con “The Substitutes”, vuol dire che alla fine siamo piaciuti...» (ride). Inizio concerti intorno alle 21, biglietti disponibili chiamando il 3485358957.