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il concerto

Be pop e ritmi swing con il piano di Zanetti

Questa sera alle 21 alla Scuola Civica Bruno Maderna il musicista presenterà l’ultimo lavoro «Bud’s Power». Con lui spazio anche a Pontrandolfo e De Franceschi
Il pianista Roberto Zanetti
Il pianista Roberto Zanetti
Il pianista Roberto Zanetti
Il pianista Roberto Zanetti

Be bop, tempi afrocubani e ritmiche swinganti sono gli ingredienti con cui ha voluto connotare la propria musica il pianista Roberto Zanetti che questa sera, 29 aprile, alle 21, suonerà alla Scuola Civica Bruno Maderna - via Lega Veronese 10 - dove presenterà «Bud's Power» pubblicato da TRJ Records e uscito ufficialmente pochi giorni fa.

È un lavoro che va ad aggiungersi alla già consistente discografia solista del pianista veronese che in questo caso è entrato i sala di registrazione con il suo quartetto, ovvero quello con cui si ascolterà stasera completato da Valerio Pontrandolfo al sax tenore, Martino De Franceschi al contrabbasso e Oreste Soldano alla batteria.

«Bud's Power» è un omaggio al grande pianista statunitense Bud Powell, uno dei modelli e un punto di riferimenti musicale per Zanetti ma soprattutto uno dei protagonisti negli anni Quaranta della rivoluzione be bop assieme a Charlie Parker e ad un altro nutrito gruppo di musicisti. In particolare, Powell gettò le basi del pianismo jazz moderno caratterizzando la sua musica con un’urgenza espressiva che fu il risvolto artistico di un’ipersensibilità drammatica.

Il disco contiene tredici pezzi, dieci dei quali presi dal repertorio di Powell, più una versione di «She» di George Shearing e due composizioni che Zanetti dedica a Powell, con cui si apre e chiude il disco: «Elettroshock», che sembra riferirsi al lunghissimo periodo passato in ospedale psichiatrico dal pianista americano (qui si ascolta anche lo spoken word di Nicolò Sordo, altra importante tradizione afroamericana dai tempi dall’Harlem Reinassance), e «Close to me» in cui suona il figlio di Roberto Zanetti, il violoncellista Matteo.

Roberto Zanetti dopo il diploma al conservatorio in musica corale e direzione di coro si è appassionato al blues e al jazz di cui è diventato un insaziabile ascoltatore e un interprete sin dai primi anni Novanta frequentando i corsi della Scuola Civica di Milano. Oltre che come pianista in passato lo si è ascoltato anche come organista con gruppi soul jazz.

Pontrandolfo è nato a Potenza nel 1975. Il suo suono e il suo fraseggio ricordano i classici modelli di Dexter Gordon e Sonny Rollins ma anche, per alcune sfumature, i grandi stilisti dell’hard bop della stagione successiva. Oltre alle innumerevoli collaborazioni con nomi della jazz internazionale e nazionale (tra cui David Hazeltine, Dado Moroni, Andrea Pozza, Jimmy Villotti, Tom Fitzpatrick e Piero Odorici).

Il trentenne Martino De Franceschi ha suonato a lungo e in diverse occasioni con Sandro Gibellini, con Michele Bombatomica, Bruno Marini e tanti altri. Anche il batterista Soldano è parte integrante della scena jazz locale e ha fatto esperienze con molti celebri musicisti jazz. Alcuni anni fa si è esibito con Danilo Memoli e Michele Polga in alcune serate di Vicenza Jazz. Tra le sue partnership più significative quella con il trombettista Valery Ponomarev ma lo abbiamo ascoltato in trio col decano Barry Harris. Ingresso libero.

Luigi Sabelli

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