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TV Stasera alle 21.10 con l'attrice Alvia Reali

Adelaide Ristori, la diva raccontata da Rai Storia e interpretata da Alvia Reale

L'attrice Alvia Reale che interpreta Adelaide Ristori
L'attrice Alvia Reale che interpreta Adelaide Ristori
L'attrice Alvia Reale che interpreta Adelaide Ristori
L'attrice Alvia Reale che interpreta Adelaide Ristori

La prima grande diva internazionale del teatro italiano, acclamata da re e regine, poeti e intellettuali, patrioti e popolani: Adelaide Ristori. Una vita segnata dal palcoscenico fin dalla nascita a Cividale del Friuli, nel 1822, e un profondo legame con la città di Verona che le intitolò, mentre era ancora in vita, quel teatro a pochi metri da piazza Bra dove la rappresentazione della «Maria Stuarda» di Schiller da parte della sua compagnia ebbe, nel 1856, un successo travolgente. Nel bicentenario della nascita, Rai Cultura le dedica il documentario di Giancarlo Mancini con la regia di Leonardo Sicurello in onda questa sera alle 21.10 su Rai Storia.

Realizzato come una fiction, con l'attrice Alvia Reale nel ruolo della Ristori e con immagini girate anche al Museo civico dell'attore di Genova, dove gli eredi hanno donato il suo ricco lascito di documenti e abiti di scena, il documentario ricostruisce la vita della maggiore attrice italiana dell'Ottocento. La consacrazione definitiva della Ristori avviene nel 1855, durante la tournée della sua compagnia a Parigi.

Qui incontra il favore di grandi intellettuali come Alexandre Dumas e George Sand e di alcuni fra i patrioti italiani esiliati nella capitale francese, su tutti Giuseppe Montanelli che scriverà per lei la tragedia «Camma». Gira in lunghe tournée tutte le grandi capitali europee, diventando una delle più importanti ambasciatrici della lingua e della cultura italiana in Europa. Teatro, ma non solo, perché Adelaide Ristori partecipa con fervore ai moti unitari, come mostrano le lettere e gli encomi che riceve da Cavour e Garibaldi.

Nel pieno della sua carriera, con l'aiuto del marito Giuliano Capranica del Grillo, fonda una propria Compagnia: studia i testi e i personaggi che deve interpretare, sovrintende a tutti gli aspetti dello spettacolo, compresi i costumi e le scene. Alla metà degli anni Settanta compie un vero e proprio giro del mondo toccando paesi remoti come il Brasile e l'Australia. Nel 1885 si ritira dalle scene. Diventata dama di corte della regina Margherita, si dedica a scrivere le sue memorie e il 29 gennaio 1902, giorno del suo ottantesimo compleanno, riceve nella sua casa romana di via Monterone gli omaggi del re Vittorio Emanuele III, un onore mai riservato prima ad un artista. Muore a Roma il 9 ottobre 1906.•.

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