Va in scena al Teatro Camploy, stasera, sabato 22 maggio alle 19,45, la «Callas» della compagnia Ersiliadanza. Ed è bello che il teatro riapra, dopo lo stop per la pandemia, con uno spettacolo che parla di rinascita e di libertà.
La coreografa Laura Corradi ha pensato ad un viaggio su una nave immaginaria, dove a bordo c'è la Divina. E man mano che la terra si allontana, si aprono nuovi orizzonti e appare più evidente che siamo fatti di atomi che nel tempo si rimescolano di continuo e dopo di noi diventeranno qualcosa d'altro, un altro corpo, oppure un albero o un animale, o semplicemente dell'acqua. Particelle che si intrecciano, che «scorrono» direbbe Eraclito.
Sul mare la voce del celebre soprano Maria Callas si confonde con quella delle balene o delle sirene. E il tempo non c'è più, come spiega Laura Corradi, «in quel tempo irreale e incantato che è più vicino alla verità di qualsiasi altro, quando ci si sparpaglia l’anima in quel tutto che sta fuori di noi, diventiamo parte di una polvere che danza e canta sospesa, fatta di particelle tutte uguali, tutte della stessa origine, della stessa sostanza, forse davvero quella dei sogni» descritta da Shakespeare.
In scena sono Midori Watanabe (anche assistente coreografa), Carlotta Plebs e Alberto Munarin. Musiche di Rossini, Verdi, Puccini, Bizet, Alva Noto, Ezio Bosso, la voce di Maria Callae e quella dei monaci delle istituzioni monastiche di Gyuto, in Tibet. Il disegno luci e gli allestimenti scenici sono di Alberta Finocchiaro. Lo spettacolo è una produzione Estate Teatrale Veronese, Festival Internazionale Nuova Danza di Cagliari con il sostegno di MIBACT, Dipartimento Spettacolo Regione del Veneto-ARCO.
I biglietti sono in prevendita sul sito www.boxofficelive.it o al Box Office di via Pallone. L’ingresso sarà garantito a tutti gli abbonati della sezione danza de L’Altro Teatro 2019-2020.