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Si gioca su Tosi il «derby» dei cattolici

BATTAGLIA PER PALAZZO BARBIERI. Confronto a distanza tra la tosiana Verona è vita e l'Udc schierata con Castelletti. Entrambe si contendono il voto dei centristi. Il Movimento cristiano lavoratori si schiera apertamente con il sindaco uscente: «Con lui  un progetto che va oltre il voto amministrativo»
Rocco Buttiglione fra Marisa Brunelli e Valdegamberi FOTO MARCHIORI
Rocco Buttiglione fra Marisa Brunelli e Valdegamberi FOTO MARCHIORI
Rocco Buttiglione fra Marisa Brunelli e Valdegamberi FOTO MARCHIORI
Rocco Buttiglione fra Marisa Brunelli e Valdegamberi FOTO MARCHIORI

È il giorno del «derby» fra i cattolici schierati con il leghista Flavio Tosi e con Luigi Castelletti a capo di una coalizione di centrodestra. Da una parte la lista «Verona è vita» con il sostegno ufficiale del Movimento cristiano lavoratori e dall'altra l'Udc, benedetta ieri dal presidente del partito Rocco Buttiglione. Ieri i protagonisti si sono avvicendati in piazza Bra senza risparmiarsi frecciate reciproche.
«Verona è vita», spiega il presidente della Cignaroli Stefano Pachera, «è un'esperienza nuova nel panorama veronese e veneto. Ci ispiriamo alla dottrina sociale della chiesa e il nostro programma incentrato su difesa della vita, famiglia, libertà di educazione e sul principio della sussidiarietà, sono condivisi da Flavio Tosi, con cui siamo schierati». Ma Buttiglione, in nome degli stessi principi, invita a votare Castelletti. «Buttiglione», ribatte Pachera, «è una personalità di rilievo e io stesso ho militato nell'Udc fino al 2010 ma quando in Piemonte si è alleato con la Bresso ho capito che quella non era più casa mia». Per Annamaria Leone, dirigente storica dell'Mcl scaligero, «con il progetto di Terzo Polo, Casini, capo-padrone dell'Udc, si è unito a personaggi che condividono ben poco di questi valori, quindi oggi, domani e dopodomani staremo con Tosi». Per la presentazione della lista  da Roma arriva Antonio Di Matteo, vicepresidente nazionale Mcl: «L'Udc? Un partito di plastica personalistico».
Tocca ad Annamaria Leone, per prima, attestare il tasso di cattolicesimo senza se e senza ma di Verona è vita: «Cinque anni fa scelsi Tosi e non me ne sono pentita basti pensare a quanto ha fatto per le politiche sociali l'amministrazione uscente». E sottolinea: «È la prima volta che l'Mcl decide di sostenere dichiaratamente un candidato, lo dico ai parroci: non lamentiamoci poi se certi valori non hanno voce». Di Matteo mette il sigillo sulla scelta pro-Tosi: «Dopo il Forum di Todi il nostro impegno per l'aggregazione dei cattolici continua, da qui la decisione di schierarci in liste civiche ancorate a valori irrinunciabili. A Verona stiamo con Tosi perché abbiamo una visione comune della società, inoltre, Tosi è un politico di statura nazionale con il quale possiamo costruire un percorso che guarda al domani». E auspica una vittoria al primo turno: «Il 19 maggio saremo ricevuti dal Papa per il quarantennale dell'associazione e non vogliamo avere il pensiero del ballottaggio». Tosi annuisce: «Un turno elettorale in meno significa risparmiare un milione di euro». E ribadisce: «La nostra è un'alleanza sui valori, ciò non significa che siamo un'amministrazione confessionale, ma neanche laicista».E.S.
«Non mettiamo in dubbio la fede di chi milita con la Lega ma la sua intelligenza politica». Il professor Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, boccia senza appello i cattolici schierati con il leghista Flavio Tosi. «I cosiddetti leghisti buoni e dialoganti», afferma, «sono peggio degli altri perché sembrano più credibili per cui nei loro confronti si allenta la vigilanza». Buttiglione fa ricorso a una sorta di parabola: «Fanno più danni i cani selvatici incrociati con i lupi dei lupi stessi poiché il pastore li lascia avvicinare al gregge pensando che siano animali innocui e invece...». E a chi gli ricorda il giudizio positivo dato dal vescovo Zenti alla Lega di Tosi manda a dire: «Il vescovo deve provarci con tutti, egli dà giudizi etici, noi politici, e a tale riguardo i latini dicevano "innocens sed nocens"».
Rincara la dose il consigliere regionale Stefano Valdegamberi: «A Venezia i leghisti, tutti, hanno votato un disegno di legge che nega il diritto all'assistenza ai bambini se i loro genitori non sono residenti da 15 anni nella  regione. Queste leggi razziali sono in sintonia con i valori cristiani? E anche sulla coesione nazionale la Lega dice cose diverse dalla Chiesa».
Con la Lega Buttiglione non ci va  tenero. «Per anni si sono comportati come se avessero una sorta di magistero morale da esercitare, poi abbiamo scoperto che non era vero». L'ex ministro si dice convinto che la bufera giudiziaria abbattutasi sul Carroccio avrà ripercussioni anche sul voto amministrative. «Le cose che vengono fuori ogni giorno sono veramente sconcertanti, e  tutta la Lega porta la responsabilità di avere ingannato il popolo italiano». E aggiunge: «Votando contro il decreto salva-Italia di Monti i leghisti hanno  puntato sul fallimento dello Stato per avere la secessione... con loro al governo saremmo arrivati alla guerra civile».
Buttiglione, su iniziativa del consigliere comunale Edoardo Tisato, è intervenuto sul tema «C'è bisogno di cattolici in politica». A tale riguardo  rivendica all'Udc  «un'idea di politica ancorata ai valori che sulle questioni della bioetica, della difesa della vita, della famiglia e della libertà di educazione ha condotto in Parlamento una battaglia trasversale che ha visto muoversi uniti cattolici dei diversi schieramenti».
All'iniziativa partecipa anche il candidato sindaco Luigi Castelletti. «L'etica», esclama, «deve tornare nella politica e chi amministra non deve essere né inquisito né condannato, io non lo sono e vivo del mio lavoro, quindi di fronte alla dilagante antipolitica rivendico la mia diversità». E  ricorda: «Il nostro programma mette al primo posto la promozione della famiglia e dell'occupazione». E.S.

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