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Picnic davanti ai monumenti, sfida ai divieti

REGOLE E TRASGRESSIONI. A distanza di anni, la norma pare dimenticata: sulla scalinata della Gran Guardia come in piazza dei Signori molti turisti pranzano al sacco. La Domus Mercatorum presa d'assalto per gustare macedonie e patatine, nelle aree attrezzate  i tavoli vanno divisi con i barboni
Ora di pranzo: decine di turisti consumano uno spuntino in piazza Erbe, molti seduti sui gradini della Domus Mercatorum FOTOSERVIZIO MARCHIORI
Ora di pranzo: decine di turisti consumano uno spuntino in piazza Erbe, molti seduti sui gradini della Domus Mercatorum FOTOSERVIZIO MARCHIORI
Ora di pranzo: decine di turisti consumano uno spuntino in piazza Erbe, molti seduti sui gradini della Domus Mercatorum FOTOSERVIZIO MARCHIORI
Ora di pranzo: decine di turisti consumano uno spuntino in piazza Erbe, molti seduti sui gradini della Domus Mercatorum FOTOSERVIZIO MARCHIORI

Verona. In piazza Erbe quest'estate c'è la tripla fila. Ma non era vietato consumare pizza, panini, tost, in generale cibi da asporto davanti ai monumenti pubblici e in particolare sulle loro scalinate di accesso, in base all'ordinanza comunale per il decoro pubblico, meglio nota come «ordinanza anti-panino», in vigore nella nostra città dall'estate 2007 e segnalata nel centro storico da tanto di cartelli? Forse allora la macedonia in bicchiere non è etichettabile come «cibo da asporto» e nemmeno lo sono le patatine fritte in vaschetta? E dire che il bicchiere per la macedonia e la vaschetta per le patatine sembrerebbero proprio indicare la tipologia «da asporto». Fatto sta che in piazza Erbe, davanti alla Domus Mercatorum, all'ora di pranzo c'è, appunto, una tripla fila (dato che i gradini della scalinata sono tre) di turisti che si ripara dal caldo all'ombra delle antiche mura gustando le appetitose macedonie che i piassaroti sfornano a ritmo serrato e alla cifra tutto sommato contenuta di 2,50 euro. «È una indecenza», commenta senza mezzi termini un piassaroto doc come Paolo Nazario, che da 50 anni vende souvenir sotto la statua di Modonna Verona. «È vietato mangiare per strada ma qui davanti a noi lo fanno tutti. Non c'è nessuno che acquisti queste macedonie in bicchiere e che poi non si sieda per terra a mangiarle. Peccato che poi i bicchieri di plastica restino lì, così come le vaschette unte delle patatine, o le lattine di birra e Coca-Cola, o le confezioni dei panini». A ben guardare però viene da pensare che forse il problema deriva anche dalla mancanza di adeguati cestini per l'immondizia: i turisti, per fortuna, sono tanti, e tantissimi quelli che si fermano per una sosta breve nella nostra città, senza pernottare. Con tanto caldo, quasi tutti mentre passeggiano bevono o mangiano qualcosa di fresco: forse il centro città dovrebbe essere dotato di più ampi contenitori per l'immondizia, ben segnalati, insomma capaci di «invitare» al gesto virtuoso o almeno di scoraggiare la maleducazione. Comunque piazza Erbe non è sola area di trasgressione: anche in Bra, sia sulla scalinata del municipio che su quella della Gran Guardia, molti turisti si fermano a consumare panini o pizza.  Vita dura infine per i visitatori più ligi ai cartelli che optano per l'area attrezzata per il pic-nic ai giardini di piazza Indipendenza: qui le panchine anti bivacco (ma chi vuole bivaccare riesce facilmente ad «aggirarle», trasformando il discusso bracciolo centrale in poggiatesta) vanno a ruba e i turisti devono mettersi in coda e dividere la sosta con qualche senza fissa dimora che almeno qui pare aver trovato una certa stanzialità.

Alessandra Galetto

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