<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Ora il pedone è sicuro. Può attraversare bendato

La posta della Olga
La posta della Olga
La posta della Olga
La posta della Olga

«A Verona, come in tutte le altre città d'Italia» scrive la Olga «attraversare sulle strisce pedonali equivale a giocare alla roulette russa. Lo ha detto el ragionier Dolimàn agli avventori del bareto. Constatato che pochi sapevano cosa fosse la roulette russa e che qualcuno la confondeva con la roulotte del russo Vladimir che fa la spola tra l'Est Europa e San Zen scarrozzando le badanti in entrata e in uscita, el ragionier ha spiegato che “trattasi di un zugo d'azzardo estremo il quale consiste nell'infilare nel tamburo di una rivoltella a sei o otto colpi un solo proiettile. Si fa poi ruotare velocemente il tamburo come fa il croupier al casinò, si chiude la rivoltella, ci si punta la canna a una delle due tempie (i destri alla destra e i mancini alla sinistra, ma si può fare anche il contrario per sviare le indagini della polizia) e si preme il grilletto (vedi il film “Per un pugno nell'occhio” di Franco e Ciccio)».
«”Se l'è destìn, el colpo el parte e te te cópi e, se no l'è destìn, el colpo no'l parte e puoi ritentare la volta successiva ma con meno probabilità de no copàrte”».
«El ragionier ha detto che questo zugo è molto diffuso soprattutto in corso Milàn dove ogni volta che un pedone attraversa sulle strisce è come se premesse il grilletto dopo essersi puntato la rivoltella alla testa, per cui ci sono molti pedoni che, per non essere investiti dalle auto, preferiscono evitare le strisce. Purtroppo, però, la maggioranza è temeraria e preferisce rischiare. El ragionier sostiene che è colpa delle campagne per la sicurezza dei pedoni, se questi, sentendosi dalla parte della ragione e del diritto, ne abusano fino all'arroganza, lanciandosi sulle strisce con la certezza dell'incolumità. Ma da oggi cambia tutto: ci sono volute un bel po' di ossa rotte e di invalidità permanenti perché le autorità si rendessero conto che se gli investiti pagano la loro imprudenza e la loro sventatezza rimettendoci anche la vita, gli investitori, che considerano le strisce come riserva di caccia, devono essere puniti molto più severamente. Da oggi l'automobilista che non dà la precedenza al pedone sulle strisce ci rimette la bellezza di otto punti della patente. Il pedone si può finalmente sentire sicuro come un pisello nel suo baccello: può attraversare con la benda sui òci».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvino Gonzato

Suggerimenti