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Licenziamenti a Gardaland
La Provincia cerca soluzioni

CRISI. Convocati in VII Commissione l'amministratore delegato, il direttore delle risorse e i rappresentanti sindacali. Avviata la procedura di mobilità per 63 dei 247 dipendenti. I manager: «Una scelta causata dal drastico calo dei visitatori»
Vigevani a.d. di Gardaland e Padoan direttore risorse FOTO AMATO
Vigevani a.d. di Gardaland e Padoan direttore risorse FOTO AMATO
Vigevani a.d. di Gardaland e Padoan direttore risorse FOTO AMATO
Vigevani a.d. di Gardaland e Padoan direttore risorse FOTO AMATO

La crisi occupazionale di Gardaland finisce sui tavoli della Provincia. Ieri pomeriggio, in Sala rossa dei Palazzi scaligeri, la VII Commissione «Lavoro e attività produttive» presieduta da Lorenzo Dalai ha incontrato, su richiesta del consigliere Pd Diego Zardini, azienda e rappresentanti sindacali per una verifica della situazione e «capire se e cosa può fare l'ente provinciale».  La vicenda riguarda l'avvio della procedura di mobilità per 63 dei 247 dipendenti aperta formalmente il 9 novembre scorso. Da quella data sono scattati i 75 giorni di tempo utili per il raggiungimento di un accordo senza il quale, passato questo termine, la mobilità scatterebbe comunque. Per Gardaland erano presenti l'amministratore delegato Aldo Mari Vigevani e il direttore risorse umane Giorgio Padoan; per i sindacati Riccardo Consolati della Cgil, Cesare Ierulli della Uil e Andrea Sabaini della Cisl.  È stato Vigevani ad illustrare le ragioni di una scelta «frutto della crisi strutturale che ritengo non sia destinata a chiudersi a breve. Una crisi che ha colpito in particolar modo le famiglie italiane per cui noi abbiamo registrato una drastica riduzione degli afflussi dei visitatori provenienti dalle zone del centro-sud. Abbiamo iniziato a reagire già lo scorso anno con la proposta di incentivi volontari, ritenuta la strada più indolore per questo necessario snellimento dell'organico fisso. La proposta é stata accolta solo da tre dipendenti e a questo punto abbiamo individuato queste 63 posizioni per le quali é stata attivata la procedura di mobilità. E a breve apriremo il confronto con le forze sindacali. Voglio sottolineare», ha detto l'amministratore delegato, «che Gardaland é percepita come una grande famiglia e il passaggio di proprietà alla multinazionale Merlin non ha mutato questa vocazione. Dunque parliamo di una situazione lacerante per tutti e che stiamo cercando di risolvere nel migliore dei modi tenendo conto delle persone che abbiamo di fronte. Non escludiamo di poterne ricollocare una parte nell'ambito dei contratti stagionali perché Gardaland, che conferma i suoi programmi di sviluppo e continuo investimento, é un'azienda stagionale, che lavora 200 giorni l'anno».  All'incontro ha preso parte anche l'assessore provinciale alle Attività produttive Fausto Sachetto che prima di lasciare la seduta ha avanzato la proposta di convocare un tavolo allargato ai tecnici della Provincia "per valutare ogni possibile soluzione che possa scongiurare il rischio mobilità. La normativa del comparto turistico é differente da quella degli altri settori industriali e non prevede certi istituti come, ad esempio, la cassa integrazione o i contratti di solidarietà. Ma ogni passaggio va valutato con attenzione e in questo senso ho ricevuto la disponibilità di alcuni parlamentari veronesi pronti a muoversi a Roma per scongiurare i licenziamenti. In tutti questi anni Gardaland ha dato tanto al territorio ma anche il territorio lo ha fatto: basti pensare alla convivenza con le code di auto dirette al Parco che intasano la viabilità di tutta l'area del basso lago. Questa é dunque un'occasione per l'azienda di mostrare il legame e la condivisione con il territorio. Anche perché non ci troviamo, per fortuna, di fronte ad un'azienda così in crisi». Consolati, parlando anche a nome dei colleghi, ha richiamato la necessità «di trovare scelte condivise e che consentano di salvaguardare la competitività di Gardaland onde evitare di ritrovarci qui tra un anno a discutere di altre mobilità. Noi abbiamo già presentato richiesta di incontro formale con l'azienda e ben venga la collaborazione con la Provincia se può aiutare a superare i problemi di una normativa e di un comparto che non prevede gli stessi ammortizzatori sociali di altri». Zardini ha chiuso l'incontro richiamando l'impegno della stessa Provincia «vicina al territorio e pronta a fare il possibile anche su altri fronti per agevolare l'attività di una struttura che é uno dei nodi strategici del turismo gardesano e non solo: penso all'attività di marketing che fa il nostro ente o all'impegno, di cui do atto in particolare al presidente Giovanni Miozzi, per la realizzazione del casello autostradale di Castelnuovo ritenuto nevralgico proprio per il traffico diretto ai parchi».

Giuditta Bolognesi

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