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L'asilo è fra i migliori 12 d'Italia

SAN BONIFACIO. Domani si inaugura, dopo la profonda ristrutturazione, la storica scuola dell'infanzia «Crosara». Si tratta di un edificio ecocompatibile e innovativo dal punto di vista architettonico, con spazi ideali per i 120 bambini che lo frequentano
La scuola per l'infanzia «Paolo Crosara» è un fiore all'occhiello per San Bonifacio
La scuola per l'infanzia «Paolo Crosara» è un fiore all'occhiello per San Bonifacio
La scuola per l'infanzia «Paolo Crosara» è un fiore all'occhiello per San Bonifacio
La scuola per l'infanzia «Paolo Crosara» è un fiore all'occhiello per San Bonifacio

San Bonifacio. Domani alle 11 si inaugura la rinnovata scuola materna «Paolo Crosara», lo storico asilo del paese. Costruita nel 1886, necessitava di una ristrutturazione, ora conclusasi con la realizzazione di un edificio che, per le sue caratteristiche innovative, è stato inserito tra i 12 migliori a livello nazionale. Il riconoscimento appare nel bando di selezione dell'Associazione nazionale costruttori edili del Veneto. L'intervento si inquadra nella complessiva riqualificazione del Centro polifunzionale del bambino della Fondazione Oasi. Negli ultimi due anni sono state realizzate due scuole: mentre l'adiacente asilo nido è stato costruito ex novo, la scuola dell'infanzia (che accoglie 120 bambini, con quattro sezioni), essendo cadente, si è deciso di sostituirla con un nuovo edificio efficiente dal punto di vista energetico e, soprattutto, staticamente sicuro in caso di evento sismico. «Questa scelta è stata molto meditata», nota l'architetto Maria Luisa De Rossi, che ha progettato l'opera, «poichè la "Crosara" era l'unica materna a San Bonifacio fino agli anni '70, frequentata dalla maggior parte dei sambonifacesi». L'architetto così riassume le finalità del progetto: offrire un edificio di alta qualità e sostenibilità per mezzo di un'innovazione architettonica, tecnologica ma anche di gestione e uso, nel segno di un costruire responsabile ed ecocompatibile. L'obiettivo era creare non solo un contenitore per una moderna didattica ma anche un luogo di riferimento per la comunità: oltre all'innovazione nei contenuti dell'offerta formativa, ci saranno laboratori rivolti ai genitori in risposta alla disgregazione familiare, in collaborazione con la facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Verona, e un centro di sperimentazione per il liceo delle scienze umane «Guarino Veronese». Tra le caratteristiche del progetto, importante è anche il controllo dell'inquinamento all'interno dell'edificio, evitando campi elettromagnetici eccessivi, l'uso di materiali che presentano radioattività (pietre granitiche o tufiche) o che rilasciano sostanze tossiche (colle, materiali non stabili, presenza di microfibre inalabili) e attraverso gli impianti di ricircolo dell'aria. Ogni sezione si apre direttamente verso il giardino interno: infatti una particolare attenzione è stata data nel definire gli spazi verdi sia dal punto di vista microclimatico (uso dell'arredo vegetale), didattico ed infine cromatico. Inoltre è previsto un orto laboratorio, specificamente destinato a rivestire la funzione di luogo di incontro e sperimentazione per i piccoli. E' prevista anche la costruzione di una serra solare non climatizzata che darà la possibilità per le bambine e i bambini di poter coltivare piante. Fondamentale è la presenza di spazi comuni flessibili e polifunzionali. Sull'edificio è installato anche un impianto fotovoltaico. Le acque meteoriche raccolte dai canali di gronda delle coperture, dai pluviali e da una rete di collettamento vengono invece convogliate a un serbatoio di accumulo di 20 metri cubi. L'acqua qui immagazzinata ha una doppia utilizzazione: impianto d'irrigazione del giardino e rete di carico delle cassette dei servizi igienici.

Gianni Bertagnin

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