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CONSULTAZIONI CHOC.

Grillo e Renzi, lite in diretta Dissidi M5S: «Beppe sbaglia»

Movimento spaccato, rispunta l'ipotesi scissione E anche in Rete si incrociano applausi e dissensi Il sindaco: «Cambieremo l'Italia anche per loro»
Beppe Grillo al termine dell'incontro con  Renzi per le consultazioni
Beppe Grillo al termine dell'incontro con Renzi per le consultazioni
Beppe Grillo al termine dell'incontro con  Renzi per le consultazioni
Beppe Grillo al termine dell'incontro con Renzi per le consultazioni

ROMA
Dieci minuti di insulti, un lungo battibecco in diretta «streaming». È finito così ancor prima di cominciare il confronto tra Matteo Renzi e Beppe Grillo alla Camera dove il leader di M5S era giunto per partecipare alle consultazioni del Presidente del Consiglio dopo che la maggioranza dei suoi attivisti aveva votato in questo senso.
Ma l'esito e l'andamento dell'incontro non è piaciuto a tutti all'interno del Movimento. E il rischio, ora, è che questa nuova incursione del leader scavi definitivamente quel solco tra ortodossi e dissidenti che può trasformarsi in prologo di future scissioni. Al Senato molti dissidenti ieri sono tornati a far sentire la loro voce. Sentenziano Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana: «Un modo sbagliato di comportarsi, è stata davvero un'occasione perduta».
E anche Renzi alla fine manifesta tutta la sua delusione: «Peccato, mi dispiace anche per chi ha votato i Cinque Stelle, meritano di più: ma prometto che cambieremo l'Italia anche per loro»
Quello di ieri infatti più che un confronto è stato un diluvio di insulti, battute, frasi fuori contesto.
Grillo è un fiume in piena: incalza Renzi interrompendolo di continuo, concedendogli un minuto per parlare. Anzi neppure quello. «In trenta secondi ti dico che vogliamo superare le province, cambiare il Senato..», prova a insinuarsi il premier in pectore. Il quale pensa, all'inizio, di cavarsela con una premessa: «Non vi chiediamo nessun accordo vecchio stile, né la fiducia».
Ma a Grillo non basta, cambia discorso: «Mi stai spiazzando. Togli le microspie...». Renzi riprova a prendere il filo del discorso: «Ti raccontiamo cosa vogliamo fare nei prossimi quattro mesi...». Nulla da fare. Il leader pentastellato non ascolta neppure, parla solo lui. E precisa: «Non sono venuto qui a parlare di programmi». Renzi ritenta: «Beppe però bisogna che parli io, poi parli te.Facciamo un pò per uno... per correttezza». Niente. «Sei vecchio.. Sei offeso mi dispiace», lo stuzzica Grillo. E Renzi: «Mi hai dato dell'ebete, ma ho sorriso alla grande..».
Poi attacca anche lui: «Questo non è il trailer del tuo show, Beppe.. Non so se sei in difficoltà sulla prevendita». In dieci minuti di incontro il clima si surriscalda, provano a intervenire Graziano Delrio, Lorenzo Guerini e anche il vice presidente della Camera Luigi Di Maio. Ma non c'è verso. Alla fine Renzi sbotta: «Beppe, esci da questo blog, esci da questo streaming...». E lui esce, dopo un ultimo, serrato, battibecco. Beppe: «È finita caro». Renzi: «È finita. Buona giornata. È stato un piacere». Saluti.
La «consultazione farsa» come la chiamano gli stessi grillini è finita. Segue un secondo show del comico davanti a telecamere e giornalisti. Alla fine, i Cinque Stelle, anche se non tutti, cantano vittoria. Non tutti, infatti, hanno gradito i modi e i termini del confronto. Anche tra i parlamentari. Ma molti eletti ed iscritti plaudono e i commenti, in Transatlantico, sono in gran parte per il leader che, dicono, «ha fatto quello che ha chiesto la rete: andare da Renzi a dirgli quel che pensiamo di lui».

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