<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
None

Gardaland, rubano zainetti per divertirsi

GIOVENTÙ ANNOIATA.Otto arresti dei carabinieri di Peschiera
Un gruppo di ragazzini di «buona famiglia» fermato al parco dopo una serie di furti

 Il capitano Marino (a sinistra) con il maresciallo Barozzi FOTO FADDA
Il capitano Marino (a sinistra) con il maresciallo Barozzi FOTO FADDA

 Il capitano Marino (a sinistra) con il maresciallo Barozzi FOTO FADDA
Il capitano Marino (a sinistra) con il maresciallo Barozzi FOTO FADDA

Ancora minorenni che per provare emozioni più forti di quelle delle attrazioni di Gardaland, passavano il tempo a rubare zainetti lasciati incustoditi da chi saliva sulle giostre. Sono otto i minorenni arrestati dai carabinieri di Peschiera dopo che uno dei derubati aveva chiamato il 112 per dare notizia del furto subito. E a considerare la reazione di uno dei loro genitori, chiamati in caserma per la notizia dell'arresto, si capisce perchè il figlio sia cresciuto tanto male.
«Con tutto quello che succede nel mondo siamo qui a discutere del furto di uno zainetto», avrebbe detto il genitore. I ragazzi appartengono a quelle che vengono definite «buone famiglie», il padre in un paio di casi è imprenditore piuttosto conosciuto.
I giovani hanno passato la notte tra sabato e domenica alla casa di prima accoglienza di Treviso e poi sono stati scarcerati.
I ragazzini tra i 14 e 16 anni hanno ammesso che non avevano bisogno di soldi, ma di emozioni. Uno di loro aveva 350 euro in tasca, e quindi non è certo di soldi che il gruppetto aveva bisogno, o dei cellulari rubati che erano vecchi rispetto ai loro ultimissimi modelli.
L'idea del furto sarebbe nata dal fatto che la settimana prima altri coetanei avevano fatto la stessa cosa nel noto parco divertimenti. Alla chiamata sul 112, quattro militari di Peschiera in borghese sono andati sul posto mischiandosi tra gli avventori e hanno osservato le mosse dei giovani. Li hanno visti entrare in azione non appena altri ragazzi abbandonavano gli zaini. Il gruppetto dopo la sottrazione nascondeva la merce che sarebbe stata recuperata poi, ma per essere abbandonata sostiene il capitano della compagnia di Peschiera Mario Marino.
Al momento dell'arresto uno dei ragazzini è scappato ed è rimasto nascosto per ore all'interno del parco nascondendosi all'interno di un'attrazione, costringendo i carabinieri ad aspettarlo. Tanto prima o poi da lì sarebbe dovuto uscire. Portati tutti in caserma c'è stato un incontro tra uno dei derubati e uno dei ladri, ne è scoccata una comprensibile aggressione verbale che non ha fatto certo ricredere gli annoiati ragazzini che poi sono stati portati a Treviso e rilasciati soltanto la mattina dopo.A.V.

Suggerimenti