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Gardaland: «Qui sempre attenti ai disabili». Ma spunta un altro caso

GIOSTRE NEGATE. La direzione del parco veronese replica alle accuse del papà di una bimba down: «Non ha fatto presente alle casse la situazione della figlia»
Anche il padre di una donna affetta dalla sindrome dice: «Costretti a scendere dal trenino»

 Un tratto della monorotaia del trenino di Gardaland
Un tratto della monorotaia del trenino di Gardaland

 Un tratto della monorotaia del trenino di Gardaland
Un tratto della monorotaia del trenino di Gardaland

L'accesso alle singole attrazioni di Gardaland «è subordinato al rispetto di alcune limitazioni, variabili in funzione della tipologia di attrazione e delle misure di sicurezza disposte dal costruttore, vincolanti in base ad età, altezza o disabilità». È la replica della direzione del Parco veronese al caso denunciato dal padre di una bimba down, alla quale è stato negato l'accesso a una giostra.
Gardaland, si sottolinea, «è da sempre attento ai diritti dei suoi ospiti disabili; lo testimoniano tutte le iniziative adottate per rendere sempre più agevole la loro visita». Oltre a ciò «fa espressamente parte del training del personale di Gardaland una sezione dedicata all'attenzione nei confronti degli ospiti disabili».
«Probabilmente il signor Aceto non ha fatto presente alle casse la disabilità della figlia», afferma la dirigenza della struttura, «se lo avesse fatto sarebbe stato indirizzato all'entrata del Castello dove la bambina avrebbe avuto diritto all'ingresso gratuito al Parco e dove avrebbe ricevuto l'opuscolo con tutte le informazioni necessarie». La monorotaia, pur essendo una delle attrazioni più tranquille del Parco, si ricorda, «è pur sempre un trenino sopraelevato che viaggia a cinque metri d'altezza, per questo la sua fruizione non è consentita a tutti, in particolar modo non si rende adatta a quegli ospiti che potrebbero manifestare vertigini, panico, o reazioni incontrollate». Spunta intanto un altro caso. Ieri il padre di una donna di 36 anni, anche lei affetta dalla sindrome di down, ha denunciato il mancato accesso a due attrazioni. Ilario Braga, veronese, responsabile sicurezza in pensione delle Ferrovie dello Stato, sostiene di essere sempre salito con la figlia sui trenini del Parco, ma di essersi visto opporre un doppio rifiuto - prima sull'Ortobruco e poi sulla Monorotaia - in occasione dell'ultima visita, giovedì scorso. Dopo il secondo no, racconta Braga, «ci hanno fatto scendere da una scala secondaria. Le persone che erano in fila ci guardavano con gli occhi sbarrati. Non pretendo che la mia ragazza faccia le montagne russe ma perchè non può andare su un trenino dove salgono i bambini, spesso accompagnati anche dai loro nonni ottantenni?».

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