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CAMERA DI COMMERCIO

Zona arancione, coinvolto il 7% delle attività economiche veronesi: 539 quelle chiuse

Locali vuoti per il coprifuoco
Locali vuoti per il coprifuoco
Locali vuoti per il coprifuoco
Locali vuoti per il coprifuoco

Il 7% delle attività economiche veronesi risulta «direttamente penalizzato dalla zona arancione»: sono 539 le attività chiuse e 6.724 tra bar, ristoranti e catering, aperti per il solo asporto. «Comprendiamo la necessità di contenere la diffusione del contagio», commenta il presidente della Camera di Commercio di Verona, Giuseppe Riello, «e auspico che le restrizioni, assieme alla campagna di vaccinazione, siano una ricetta valida per abbattere definitivamente questa pandemia che sta minando la salute della popolazione. Le misure di contrasto al virus stanno avendo risvolti pesanti sull’economia.

 

Nel Veronese sono 539 le attività legate ai servizi alla persona e all’entertainment chiuse: si tratta di 38 cinema, 10 tra gallerie e musei, 110 sale da gioco, 30 piscine, 136 palestre, 62 discoteche, 85 sale da biliardi e 68 centri di benessere». Alle attività cui è stata imposta la chiusura, si aggiungono poi i servizi di bar e ristorazione aperti solo per asporto, dalle 5 del mattino alle 22: sono 3.736 ristoranti, pizzerie e attività di ristorazione mobile, 47 attività di catering e 2.941 bar.

 

«Ristoranti e bar stanno subendo un vero e proprio tracollo», prosegue Riello, «non solo per effetto del consenso alla sola attività di asporto e delivery, ma anche per il cambiamento delle abitudini di consumo legato alla diffusione dello smart working. Ora si pranza a casa. Il risultato è che molti ristoratori hanno deciso di abbassare le serrande per limitare l’incidenza dei costi di apertura. Un’altra categoria, non considerata dall’intervento restrittivo, ma minata dalla ridotta mobilità delle persone, è quella recettiva: sono 1.808 le strutture presenti in provincia. Queste imprese non ricevono alcun ristoro per il pesante disagio economico».

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