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Via a nuovi accordi
per Veronafiere
sulla Via della seta

Maurizio Danese,  Ettore Francesco Sequi e Giovanni Mantovani
Maurizio Danese, Ettore Francesco Sequi e Giovanni Mantovani
Maurizio Danese,  Ettore Francesco Sequi e Giovanni Mantovani
Maurizio Danese, Ettore Francesco Sequi e Giovanni Mantovani

Passa anche dal sistema fieristico lo sviluppo dei rapporti commerciali con la Cina. E Veronafiere gioca il ruolo di protagonista per l’Italia sulla Via della Seta. In missione a Pechino e Shanghai il presidente, Maurizio Danese, e il direttore generale, Giovanni Mantovani, hanno incontrato l’ambasciatore d’Italia, Ettore Sequi, il console generale a Shanghai, Stefano Beltrame, e il direttore dell’Ice in Cina, Amedeo Scarpa. Presidente e direttore generale stanno stringendo nuovi accordi e rinnovando quelli collaudati con i partner cinesi, grazie alla presenza della Fiera di Verona in Cina dal 1998.

Attività riconosciuta dal Governo italiano con il coinvolgimento di Veronafiere come partner di Ice nel piano per la promozione straordinaria del made in Italy in Cina, che prevede 20 milioni di investimenti, e nella creazione della piattaforma Italian Wine Channel. Alle partnership esistenti nel settore vinicolo sta per aggiungersi l’intesa con la Fiera di Chengdu (Sichuan), sulla Via della Seta. La delegazione di Verona in Cina ha firmato un protocollo per una cooperazione tra Veronafiere-Fieragricola e la Sichuan International Exhibition Co. Ltd, promotrice della Sichuan agricultural Expo. L’accordo prevede, per le edizioni 2017 e 2018 delle rispettive fiere, l’organizzazione della presenza di collettive di aziende cinesi e italiane produttrici di macchinari, tecnologie e servizi di supporto per i comparti agricolo, zootecnico, vitivinicolo ed ortofrutticolo, oltre alla promozione di incontri b2b. Dallo Sichuan provengono due delegazioni guidate dallo Ccipt (China council for the promotion of international trade) che il 15 e 16 giugno faranno tappa alla Fiera di Verona.

«Salutiamo con favore l’annuncio del governo cinese, che ha inserito Chengdu, dove siamo già presenti con le iniziative di Vinitaly, tra le 15 nuove “First Tier Cities“, i distretti considerati motori di crescita per l’economia nazionale e gli investimenti stranieri – dice il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –. Anche l’opzione sul coinvolgimento dei porti italiani, in particolare Venezia, è strategica: consente ai paesi del Nord ed Est Europa di trovare nel Nord dell’Adriatico una opzione competitiva per la commercializzazione dei prodotti. Il trasporto navale è determinante per molti prodotti dei settori agroalimentare e construction».

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