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PASSATO&FUTURO. Gli scatti in bianco e nero testimoniano le origini e la crescita della rassegna

Tutto iniziò nel 1967 E fu subito successo

Debutto di quello che poi diventerà Vinitaly ma che è nato il 22 settembre 1967 come «Giornate del Vino Italiano»: erano due giorni di incontri, riunioni, summit, convegni in Gran Guardia dedicati al vino e ai problemi del comparto enologicoLinea Verde in diretta dal Vinitaly: è il 1987, Fazzuoli intervista  Wallner presidente di Confagricoltura
Debutto di quello che poi diventerà Vinitaly ma che è nato il 22 settembre 1967 come «Giornate del Vino Italiano»: erano due giorni di incontri, riunioni, summit, convegni in Gran Guardia dedicati al vino e ai problemi del comparto enologicoLinea Verde in diretta dal Vinitaly: è il 1987, Fazzuoli intervista Wallner presidente di Confagricoltura
Debutto di quello che poi diventerà Vinitaly ma che è nato il 22 settembre 1967 come «Giornate del Vino Italiano»: erano due giorni di incontri, riunioni, summit, convegni in Gran Guardia dedicati al vino e ai problemi del comparto enologicoLinea Verde in diretta dal Vinitaly: è il 1987, Fazzuoli intervista  Wallner presidente di Confagricoltura
Debutto di quello che poi diventerà Vinitaly ma che è nato il 22 settembre 1967 come «Giornate del Vino Italiano»: erano due giorni di incontri, riunioni, summit, convegni in Gran Guardia dedicati al vino e ai problemi del comparto enologicoLinea Verde in diretta dal Vinitaly: è il 1987, Fazzuoli intervista Wallner presidente di Confagricoltura

Camilla Ferro

L’idea è quella di raccontare i 50 anni di Vinitaly attraverso le immagini che ne hanno immortalato i momenti più significativi, edizione dopo edizione. Le foto dicono più delle parole riportando in vita uomini e situazioni che hanno fatto la storia, arricchendola di particolari e di dettagli che altrimenti rischierebbero di andare perduti.

Mettere in foto 50 anni di Vinitaly (in queste due pagine i primi trenta, nella successiva l’ultimo ventennio) è fare un lungo viaggio che, iniziato in bianco e nero, è arrivato oggi in ogni angolo del mondo raggiungendo un successo che poche rassegne possono vantare.

Dal 1967 la manifestazione è riuscita a diventare a livello internazionale l’«evento principe» del settore, quello nel quale chi fa vino deve esserci, quello che garantisce la diffusione del prodotto italiano oltreconfine, quello che ha avuto, fin dalle origini, l’imprimatur di rappresentati del governo, di istituzioni, di categorie e di associazioni: dalla politica al mondo economico, dall’imprenditoria al piccolo produttore, tutti chiamati a raccolta a Verona hanno dato il proprio contributo per rendere Vinitaly «la» rassegna per antonomasia del vino, vetrina internazionale a più riprese copiata ma mai superata. Perché è un dato oggettivo: sempre più importante, sempre più evento moderno, Vinitaly è oggi la fiera enologica più importante al mondo e da tutto il mondo c’è la corsa per esserci.

Negli scatti recuperati negli archivi della Fiera oltre che in quelli de L’Arena abbiamo ricostruito, attraverso volti, stand, ospiti famosi, concorsi, premi, la storia della manifestazione: tutto ha avuto inizio nel settembre del 1967 per un’idea vincente del vulcanico segretario della Fiera Angelo Betti ed è via via cresciuto negli anni fino a diventare l’appuntamento più atteso dagli addetti ai lavori.

Così, da un contesto strettamente provinciale, Vinitaly ha avuto la forza di guardare fuori dall’Italia vincendo la sfida dell’internazionalizzazione attraverso un percorso che ha reso quello di Verona l’appuntamento fieristico più atteso dell’anno anche all’estero.

Camilla Ferro

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