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PREVIDENZA. Uffici chiusi al pubblico e sovraccarico di diverse pratiche, così la piattaforma nazionale spesso si blocca e i cittadini chiedono consulenza ai patronati

Troppe richieste
online, Inps in tilt

L'ingresso dell'Inps di Verona in via Cesare Battisti
L'ingresso dell'Inps di Verona in via Cesare Battisti
L'ingresso dell'Inps di Verona in via Cesare Battisti
L'ingresso dell'Inps di Verona in via Cesare Battisti

Annunci che si scontrano con la realtà dei fatti. Misure di sostegno a chi in questo periodo di emergenza è in difficoltà, che vengono rallentate da una tecnologia non all’altezza. Che doveva essere potenziata ma che evidentemente è stata data per scontata. Succede allora che da giorni, per ore, la piattaforma nazionale dell’Inps attraverso la quale devono essere inoltrate domande che vanno dalla Naspi ai congedi parentali, dalle dimissioni on line all’invalidità, vada in tilt. Troppi accessi in un periodo in cui tanti lavorano da remoto. Difficoltà di questo tipo sono quotidiane, ormai, nei patronati della provincia. «Quando possiamo», spiegano dagli uffici delle Acli di Verona, «rispondiamo noi alle diverse domande generiche che ci vengono poste dagli utenti, molte relative agli ultimi decreti. I problemi emergono quando si tratta di collegarci al sito dell’Inps, che deve fare i conti con i tanti accessi che provengono dai patronati ma anche dai privati cittadini, dalle Ulss, dai consulenti per il lavoro, dai dipendenti stessi dell’Inps. Succede quindi», proseguono gli operatori, «che non si riescono a inviare le pratiche e non si può così aiutare chi ne ha veramente bisogno. E sono tanti, in questo periodo». C’è chi ha necessità di inoltrare la domanda della Naspi, in particolare in questo periodo molti stagionali, chi altre indennità; chi vuole fare richiesta del congedo di paternità usufruendo della misura varata dal Governo e chi ha necessità di rinnovare la domanda di invalidità. «Siamo in difficoltà anche con le scadenze del mese», spiegava ieri Monica Bombieri del patronato Inas Cisl di Verona, «come ad esempio la richiesta di invalidità civile, da inviare per averne diritto il mese successivo, oppure la domanda di pensione. Per molte ore del giorno l’accesso alla piattaforma dell’Inps è impossibile. Già prima dell’emergenza, in alcuni momenti, utilizzare questo portale era complicato per sovraccarico di contatti o per aggiornamenti. Ora però questa situazione dura dalla mattina alla sera». Ora che il lavoro dei patronati è aumentato, con un incremento di pratiche di carattere «urgente e prioritario». Ora che molte persone sono disorientate, chiamano anche per cercare informazioni, risolvere dubbi sui decreti emanati dal Governo, «ma solitamente le circolari arrivano molti giorni dopo, quindi anche noi non sappiamo dare risposte», aggiunge Bombieri. E le prossime ore non si prospettano migliori. Da oggi i lavoratori autonomi e le partite Iva possono presentare la domanda per ottenere il bonus da 600-800 euro, che verrà valutata dall’Inps a livello centrale. L’istituto dovrà fare poi i conti con le richieste di cassa in deroga che arriveranno dalla Regione, e che andranno a incrementare ulteriormente il lavoro degli uffici. «Ci sarà sicuramente un sovraccarico», conferma Eleonora Fadini, direttrice del patronato Inca Cgil di Verona, aggiungendo che «la struttura sembra non essere pronta per sostenere l’emergenza in corso». Nemmeno il numero verde dell’Inps, quello che dovrebbe servire al cittadino, a patronati, consulenti e Ulss per risolvere questioni di carattere generico sembra esserlo. I patronati confermano che risulta sempre occupato. La sede provinciale dell’Inps si è organizzata attivando degli sportelli telefonici, che sostituiscono quelli fisici, chiusi per l’emergenza. Ma il problema sembra concentrarsi a livello centrale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Lorandi

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